Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Gaffeo: l’indagine non riguarda noi
Il sindaco: «Gli accertamenti della Finanza sui Servizi Sociali? Operazioni di amministrazioni precedenti»
Edoardo Gaffeo respinge l’accusa dell’opposizione di voler mettere la sordina sulle attività d’inchiesta sulle presunte irregolarità nelle pratiche dei Servizi Sociali comunali, concernenti i contributi di sostegno ai bisognosi. «C’è un’indagine in corso e, dalle nostre informazioni, non riguarda l’attività di questa amministrazione» spiega il sindaco, che assicura la massima collaborazione agli investigatori che stanno operando sotto la direzione della Procura generale della Corte dei Conti e in coordinamento con la Procura di Rovigo. «Stiamo offrendo il massimo supporto alla Guardia di Finanza - assicura Gaffeo - e vedremo quali saranno i risultati delle indagini che, dalle informazioni in nostro possesso, riguarda operazioni svolte ai tempi di amministrazioni precedenti».
Nei giorni scorsi i militari della Guardia di Finanza di Venezia, nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno acquisito documentazioni negli uffici dei Servizi Sociali, facendo emergere la vicenda.
Un periodo non semplice per il settore, già scosso lo scorso 28 maggio dalle dimissioni annunciate per il 31 agosto dal dirigente Giovanni Tesoro. Quest’ultimo, con una lettera protocollata e su carta intestata, annunciava ai dipendenti una successiva missiva (non ancora inviata) in cui avrebbe vuotato il sacco sulle ragioni che lo hanno portato ad anticipare l’addio al lavoro di qualche settimana rispetto al pensionamento. «La situazione in cui ho trovato questo settore - aveva scritto - e le sempre nuove sorprese, pressoché quotidiane che mi vedo spuntare, ma non solo, mi hanno fatto giungere a
” Stiamo offrendo massimo supporto ai militari su questa inchiesta
questa decisione che mi costerà non poco dal punto di vista economico ma che ritengo sia il danaro speso (o meglio non riscosso) nel modo migliore della mia vita».
Parole pesanti che hanno fatto esplodere un caso politico, con Antonio Rossini (Civica Gambardella) che chiede a Gaffeo che il dirigente sia audito in Consiglio comunale. Tesoro era considerato l’ultimo uomo di Massimo Bergamin a Palazzo Nodari, dove era approdato ad aprile 2015, nei giorni del commissario Claudio Ventrice per fare il comandante della Polizia locale. E in questa veste Tesoro, 66 anni, origini baresi di Terlizzi ma naturalizzato milanese, ha affiancato in diversi dei controversi blitz propagandistici l’ex sindaco leghista, cacciato il 22 febbraio 2019. Il successore Gaffeo, eletto il 9 giugno scorso, poco più di un mese dopo l’insediamento ha rimosso Tesoro dalla Polizia Locale, trasferendolo ai settori Istruzione, Servizi Sociali, Sport. Un trasferimento indigesto per il dirigente.
Ora siamo in attesa di sapere i risultati delle indagini in corso
Ma da ciò che sappiamo le operazioni riguardano legislature del passato