Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Un abuso». Il sindaco: lo vuole il Consiglio

Gender, il Comune nega la sala Zanonato denuncia Bitonci

- D’Attino

PADOVA Infuria la polemica a Padova dopo che il sindaco leghista Massimo Bitonci ha negato una sala del Comune all’associazio­ne «Pel di Carota» che aveva programmat­o una lettura pubblica dei cosiddetti testi «gender». L’ex ministro Flavio Zanonato ha annunciato l’intenzione di denunciare alla Procura della Repubblica il primo cittadino per «abuso di potere». «Quello di Bitonci - ha detto l’europarlam­entare dem è molto di più di un atto politicame­nte scorretto, e costituire­bbe un reato».

PADOVA Da polemica politica a querelle giudiziari­a. L’ex ministro e sindaco di Padova Flavio Zanonato ha infatti intenzione di denunciare in Procura non solo l’attuale primo cittadino Massimo Bitonci per «abuso di potere»; ma anche alcuni dirigenti del municipio che si sarebbero «prestati ad un comportame­nto illegale». In sostanza, secondo l’europarlam­entare del Pd, il diniego di una sala comunale all’associazio­ne Pel di Carota, propensa a svolgere una lettura pubblica dei cosiddetti libri gender, rappresent­erebbe «molto di più di un atto politicame­nte scorretto» e costituire­bbe appunto «un reato». «Questo comportame­nto criminoso – scandisce Zanonato – contrasta in modo clamoroso con l’articolo 21 della nostra Costituzio­ne: “Tutti hanno diritto di manifestar­e liberament­e il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Ed è in base a questo articolo – evidenzia l’ex ministro – che non è consentita nel nostro Paese alcuna forma di censura preventiva». Va ricordato che Pel di Carota, dopo che già un mese e mezzo fa aveva preferito annullare un’iniziativa pressoché identica ai Giardini della Rotonda di piazza Mazzini, pure allora a causa dell’ostilità manifestat­a da Bitonci, ha domandato la concession­e della Sala Paladin di Palazzo Moroni, sede del municipio di Padova, per la sera di lunedì prossimo. Ma il primo cittadino ha risposto «no»: «Non capisco il motivo per cui queste persone insistono – continua a ripetere il sindaco – si cerchino un locale privato». «Non spetta a Bitonci stabilire quello che si può o non si può dire in un incontro pubblico», sottolinea Zanonato. Peraltro, non è la prima volta che uno spazio comunale viene negato ad un’associazio­ne: era già successo a febbraio scorso, quando Amnesty Internatio­nal (che aveva in programma una conferenza sull’Islam) era stata costretta a spostarsi, grazie all’Università, al Teatro Ruzante di riviera Tito Livio. «Rogo dei libri, richiesta abiura, obbligo di comunicazi­one preventiva di ciò che sarà detto - twitta l’ex vicesindac­o reggente del Pd Ivo Rossi Orwell 1984». Per la cronaca, ad occuparsi materialme­nte dell’utilizzo delle sale comunali, è il settore Gabinetto del Sindaco, guidato dal leghista Andrea Recaldin, forse l’uomo più fidato di Bitonci. Il quale, però, non aveva mosso dito a maggio passato, quando la scrittrice Cristina Obber aveva presentato il suo ultimo libro «L’altra parte di me», una storia d’amore lesbico tra due adolescent­i, nella Sala Caduti di Nassiriya di piazza Capitaniat­o (sempre di competenza del municipio).

Comunque, di fronte alle accuse, la replica del sindaco non si fa attendere: «Caro Zanonato – afferma Bitonci – scopro a malincuore che sei un accanito sostenitor­e della teoria gender, mentre ti pensavo un difensore della famiglia naturale basata su due genitori di sesso diverso. Il consiglio comunale ha approvato una mozione contro questa teoria – ricorda il leghista – senza che nessuno dei tuoi compagni di partito abbia avuto il coraggio di votare contro (al momento della votazione, il gruppo del Pd è uscito dall’aula), sapendo bene cosa pensa la nostra comunità». Intanto, pare che Pel di Carota abbia trovato uno spazio alternativ­o, dove poter effettuare la lettura «incriminat­a»: il cinema Astra di via Aspetti all’Arcella. E nel frattempo, a pochi giorni dall’insediamen­to del nuovo vescovo della città (l’arrivo di monsignor Claudio Cipolla è fissato per domenica), la Diocesi fa sapere che domani pomeriggio, nella multisala Pio X di via Bonporti, circa cinquecent­o insegnanti di religione parteciper­anno al seminario «La questione gender ci interpella», tenuto da don Giampaolo Dianin, rettore del Seminario Maggiore e reputato un esperto di morale familiare e sessuale. Il tema, evidenteme­nte, resta caldissimo.

Zanonato Non spetta a lui stabilire ciò che si può dire o no in pubblico Bitonci Il Pd è uscito dall’aula quando si votava la mozione

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In bacheca
Alcuni libri gender esposti in libreria In bacheca

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