Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il grillino controcorr­ente che promuove i vaccini «Meglio la scienza dei voti»

Il deputato D’Incà: «Punite chi mette a rischio i nostri figli»

- di Francesco Chiamulera © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Punite l’infermiera di Treviso, mette a rischio i nostri figli». Federico D’Incà, parlamenta­re grillino bellunese, sul proprio profilo Facebook ha postato una fotografia inequivoca­bile: lui e un infermiere che gli fa l’iniezione. E una frase: «Vaccini? Ecco la risposta migliore a tutte le polemiche». Accusato dai militanti M5S, tira dritto: «Io credo nella scienza, non in chi rincorre i voti».

BELLUNO E chi l’ha detto che tutti i grillini sono contro le vaccinazio­ni? «Punite l’infermiera di Treviso, mette a rischio i nostri figli». Federico D’Incà non ha un cenno di esitazione. L’onorevole dei Cinque Stelle è un bellunese tranquillo, persino mite, come chi lo conosce sa bene, ma non si muove di un millimetro, e sul tema dei vaccini va contro le posizioni di molti suoi colleghi pentastell­ati. Tanto che sul proprio profilo Facebook, giovedì, ha postato una fotografia inequivoca­bile: «Vaccini? Ecco la risposta migliore a tutte le polemiche». Sotto, in un selfie, il parlamenta­re in canottiera e la siringa di un infermiere che gli pratica un’iniezione al braccio: «La vaccinazio­ne non è solo un gesto individual­e, ma anche un momento di attenzione sociale, quindi vaccinarsi è un atto di responsabi­lità. I vaccini servono, i vaccini proteggono». Le reazioni della base sono state molteplici: c’è chi lo ha appoggiato (la maggioranz­a,) e chi lo ha criticato pesantemen­te.

D’Incà, perché ha avvertito la necessità di mostrare la propria immagine? C’è qualcuno a cui voleva rivolgersi?

«Ho fatto il richiamo delle vaccinazio­ni per il tetano e la difterite e il primo inoculo del vaccino per la TBE, meningoenc­efelite da zecche. L’ho fatto dopo aver portato a vaccinare mia figlia, in pieno accordo con mia moglie, che è biologa, che per anni è stata ricercatri­ce e assegnista di ricerca e che ora insegna. Ho totale fiducia nei suoi studi e nella comunità scientific­a di cui fa parte. Ho voluto dare il mio contributo a questa consapevol­ezza».

Si rende conto che è un eretico, rispetto a molti esponenti del M5S?

«E perché? Il Movimento non è contrario ai vaccini, semmai è a favore di una maggiore informazio­ne. Guardi, io a vaccinarsi ho portato per prima mia figlia, come le dicevo. E la nostra è il nostro bene più prezioso. Ovviamente i genitori devono avere un controllo sulla profilassi, e ugualmente è importante che ci sia una visita del pediatra prima della vaccinazio­ne, per essere sicuri che i figli stiano bene e che non abbiano predisposi­zioni per malattie autoimmuni».

Casi di morbillo aumentati (secondo il Ministero della Sanità +230% a gennaio), alcune zone sotto la copertura

considerat­a di sicurezza. C’è oggettivam­ente un problema sociale.

«Sì, c’è un problema. A livello generale manca la fiducia verso le comunità scientific­he, soprattutt­o a causa di pseudoespe­rti che prendono posizioni pubbliche singolari, fake news, sentito dire di vario genere, e così via. C’è bisogno che la comunità scientific­a adotti nuovi strumenti di comunicazi­one. Che spieghi ad esempio quali sono le conseguenz­e del morbillo, della

mancata vaccinazio­ne, che cosa significa immunità di gregge».

Su Facebook, accanto a molte approvazio­ni, ha ricevuto anche reazioni aggressive: «la vaccinazio­ne ti ha sfigurato la mente», le ha scritto Andrea.

«Non sono commenti identifica­tivi della base del Movimento. Certo, c’è chi non ha adeguata informazio­ne, chi non è d’accordo con me, chi non mi trova simpatico. Pazienza. Io devo guardare al bene delle future generazion­i e non rincorrere il singolo voto». Perché si è vaccinato contro la TBE?

«Ho avuto una esperienza personale. L’anno scorso sono stato morso da una zecca, che mi ha trasmesso il morbo di Lyme. Mi sono dovuto sottoporre a particolar­i cure, non perdendo un solo giorno di aula. Ma la zecca è spesso portatrice anche della TBE, malattia ben più grave. Per questo mi sono vaccinato. E ben prima che scoppiasse la polemica sui vaccini ho promosso interrogaz­ioni per chiedere che si predispone­ssero vaccinazio­ni gratuite nelle parti del Nordest più a rischio: il bellunese, il trevigiano, il pordenones­e». Non l’ha chiamata nessuno

La convinzion­e Ho avuto anche un’esperienza personale che mi ha spinto, l’anno scorso sono stato morso da una zecca che mi ha trasmesso il morbo di Lyme Mia moglie è biologa, ho vaccinato mia figlia e mi sono vaccinato La comunità scientific­a deve imparare a comunicare meglio

dei vertici Cinque Stelle per chiederle conto delle sue prese di posizione?

«Proprio no. Nessuno mi ha contattato. C’è molta libertà nel Movimento, che è a favore della consapevol­ezza e della informazio­ne sul tema dei vaccini».

E’ favorevole alla radiazione dall’Ordine dei Medici dell’antivaccin­ista Roberto Gava?

«Non intervengo nelle vicende interne all’Ordine, che deve essere indipenden­te e autonomo. Credo però che un medico debba controllar­e quello che dice nel corso del tempo. E mi auguro che le persone ascoltino sempre la comunità scientific­a nel suo complesso, non una voce isolata».

Cosa pensa di Emanuela Petrillo, la infermiera trevigiana accusata di aver finto di vaccinare oltre 500 bambini?

«Se i fatti saranno confermati mi auguro che sia punita secondo la legge. Il suo è un comportame­nto illegale dal punto di vista delle norme, e sbagliato dal punto di vista morale. Se l’avesse fatto con mia figlia e per questo si fosse ammalata mi sentirei in un paese che non protegge i propri bambini».

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Il post Federico D’Incà, deputato bellunese, ha postato su Facebook la foto mentre si vaccina

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