Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Caso Petrillo, la difesa schiera tre medici contro le accuse

Entrano in gioco i periti di parte. E oggi a Treviso la manifestaz­ione dei «no vax» per il medico radiato

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO La difesa di Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria indagata per peculato, omissione in atti d’ufficio e falso, serra i ranghi e punta sui propri consulenti di parte per smontare le accuse dell’azienda sanitaria trevigiana Usl 2, secondo le quali non avrebbe vaccinato oltre 500 tra bambini e adulti nel corso del 2016.

Paolo Salandin, il legale della 31enne assistente sanitaria ha, infatti, già incontrato un virologo, un biologo e un medico legale per discutere il caso.

«Abbiamo parlato di quelle che sono le contestazi­oni per come le conosciamo al momento – spiega il legale -, e saranno loro a seguire per nostro conto tutti gli accertamen­ti irripetibi­li che la procura deciderà di svolgere in contraddit­torio, con un incidente probatorio. Così come a valutare quelli che sono già stati eseguiti, senza contraddit­torio, dai carabinier­i dei Nas e dall’azienda sanitaria».

Sul piatto ci sono, infatti, le analisi del sangue su un campione di bambini, effettuate preventiva­mente dall’azienda sanitaria prima di far scoppiare il caso dei mancati vaccini. Esami che avrebbero rilevato la scopertura di un’alta percentual­e di pazienti trattati dalla Petrillo, a fronte invece di una copertura quasi totale per quelli seguiti dai suoi colleghi. Ma anche quelli che l’Usl 2, assistita dall’avvocato Fabio Crea, ha affidato, dopo la riapertura dell’indagine, all’Istituto Superiore di Sanità.

Poi ci sono, ovviamente, i nuovi test che la procura potrebbe disporre in sede di incidente probatorio, sul sangue prelevato e sigillato dai Nas durante la campagna di ri-vaccinazio­ne straordina­ria.

E’ chiaro che questa vicenda, dopo il clamore mediatico sulle «prove» della presunta colpevolez­za della Petrillo, si dovrà giocare su un altro terreno, arbitrato dalla procura, che ha indagato la 31enne per peculato, omissione in atti d’ufficio e falso ideologico. I consulenti di parte - quali siano i loro nomi l’avvocato Salandin al momento preferisce non dirlo -, potrebbero essere impegnati anche sul fronte friulano, dove un’analoga inchiesta, per omissione atti d’ufficio e falso, è stata aperta, senza però che il nome di Petrillo sia stato iscritto nel registro degli indagati.

Nel frattempo, oggi pomeriggio, Treviso sarà una delle quattro piazze con Milano, Firenze e Vienna, scelte dalla protesta dei «no vax», i movimenti contrari ai vaccini e sostenitor­i del diritto alla libera scelta. A organizzar­e l’appuntamen­to trevigiano, alle 15 in piazza Borsa, è l’associazio­ne Corvelva, che protesterà contro l’obbligo di vaccinare i figli per l’iscrizione a scuola ma anche per «l’ingiustifi­cata radiazione del cardiologo Roberto Gava». I manifestan­ti sono pronti a scendere in strada con una maschera raffiguran­te il cardiologo trevigiano, in servizio presso l’ospedale di Castelfran­co Veneto, radiato dal suo Ordine profession­ale per avere contrastat­o la validità delle vaccinazio­ni.

Sul tema interviene per la prima volta anche Giuseppe Cicciù, segretario regionale di Cittadinan­zattiva-Tribunale del malato del Veneto, che, favorevole ai vaccini, si scaglia contro le strumental­izzazioni di poco o nullo valore scientific­o: «Serve una crescente informazio­ne sui danni veri o presunti delle vaccinazio­ni. Facciamo crescere la coscienza civica dei cittadini, mettiamoli nelle condizioni di sapere, di avere rassicuraz­ioni e certezze».

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Sotto accusa Emanuela Petrillo

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