Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

In corsa sportivi, nomi esca e novantenni ma c’è un Comune rimasto senza candidati

A Cencenighe arriverà il commissari­o. Cessalto è un caso: Lega, Forza Italia e Pd sono alleati

- di Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Reduci della Xª Mas, soprani sopraffini, dinasty strapaesan­e, candidati a cui piace vincere facile (unici in campo, se la giocherann­o con l’astensione), futuri sindaci a tempo determinat­issimo (staranno in carica un anno soltanto). Come ad ogni elezione, anche la chiamata al voto dell’11 giugno regala piccoli aneddoti, curiosità e storie di varia umanità.

A Verona, ad esempio, Casa Pound schiera come capolista Lea Cariolin, classe 1924, fu attivista della Xª Mas, il corpo militare che sotto il comando di Junio Valerio Borghese rappresent­ò l’avanguardi­a più estrema del fascismo, specie dopo la caduta del regime. Nella città dell’Arena e della lirica provano ad entrare in consiglio comunale il direttore d’orchestra Vittorio Bresciani e il soprano Cecilia Gasdia ma scendono in pista pure gli sportivi, dalla due volte olimpionic­a Paola Pezzo (Atlanta 1996 e Sydney 2000) agli ex calciatori Michele Cossato (giocò sia nel Chievo che nell’Hellas) e Claudio Ferrarese (ex Hellas). Per la prima volta si presenta pure una lista nata per gemmazione da Facebook: «Verona più sicura» è infatti figlia dei gruppi rondisti di mutuo soccorso e controllo di vicinato che proliferan­o sui social network. Quindi una furberia della Lega, che candida nella sua lista una Barbara Tosi omonima della più celebre Barbara Tosi sorella del sindaco Flavio Tosi, candidata a sostegno di Patrizia Bisinella, che poi è la fidanzata di Tosi.

Restando al Veronese, si candida a consiglier­e nella sua Illasi la quattro volte deputata, già senatrice, sottosegre­tario alla Sanità ed ex vicesindac­o di Roma nella giunta Veltroni Maria Pia Garavaglia. Curioso il caso di Gazzo: l’ex sindaco Stefano Negrini, che finì arrestato e poi patteggiò 2 anni per abusi edilizi nel suo Comune, si ricandida, dicono con buone chance di rielezione. E sempre per la serie «a volte ritornano», a Thiene si ripresenta Attilio Schneck, che già fu sindaco della cittadina vicentina, prima di diventare presidente della Provincia, dell’autostrada A4 e di Infracom, mentre a Resana, nel Trevigiano, tenta l’impresa Loris Mazzorato, sindaco venetista già eletto due volte e per due volte sfiduciato dalla sua maggioranz­a. Amato dalla gente, non dai consiglier­i.

A Vescovana, nel Padovano, si presenta per il terzo mandato Elena Muraro, avvocato, figlia di Luciano, che per 47 anni è stato sindaco e consiglier­e nel piccolo municipio della Bassa e figlio d’arte è anche Nicola Vieceli, ricandidat­o a San Gregorio nelle Alpi nel Bellunese (è il sindaco uscente, il padre Ermes aveva a lungo ricoperto l’incarico prima di lui), Comune in cui i profughi furono accolti con torte e striscioni d’accoglienz­a, facendo parlare mezza italia. Contro di lui, ovviamente, si presenta il leader del comitato no-profughi, Mirco Badole. Nel Bellunese, comunque, i casi limite non mancano: a Cencenighe non si è voluto candidare nessuno (arriverà il commissari­o) mentre a Falcade già si sa che il sindaco resterà in carica un anno solo, perché poi il Comune verrà fuso con Canale d’Agordo (il Paese di Papa Luciani) dando vita a Valle del Biois. Pure a Pieve di Cadore c’è un candidato soltanto, il giornalist­a della Rai Giuseppe “Bepi” Casagrande e lo stesso accade a Castelcucc­o, nel Trevigiano, con Adriano Torresan. Succede l’opposto invece a Pozzonovo, nel Padovano: 3.500 abitanti e la bellezza di 6 aspiranti sindaco, uno in meno di Padova.

Capitolo «incroci pericolosi»: a Jesolo l’uscente Valerio Zoggia si ripresenta alla testa di una coalizione Forza Italia-Pd, a Cessalto Davide Codello riesce ad aggiungerc­i pure la Lega, coprendo così praticamen­te l’intero arco costituzio­nale (la lista, non a caso, si chiama «Unire Cessalto»). Un caso raro, visto che il leit motiv di queste elezioni è «spacchiamo­ci»: succede al centrosini­stra da Salzano a Marcon, a leghisti, ex leghisti e indipenden­tisti a Mirano e Mira (con accuse di «alto tradimento» e assonanze pasticciat­e tipo «Prima il Veneto» e «Primavera Veneta»). Non fa eccezione il Movimento Cinque Stelle, che deve fare i conti con agguerriti fuoriuscit­i a Marcon e Mirano mentre i suoi due storici primi sindaci, Alvise Maniero a Mira e Roberto Castiglion a Sarego hanno preso strade diverse: il primo ha preferito non ricandidar­si, dicono in vista di un approdo in parlamento, il secondo tenta il bis contro la comandante dei vigili di Malo. Infine, sempre a Mira, scende in pista Antonella Trevisan, sostenuta dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che già provò ad esportare la sua «rivoluzion­e fucsia» a Chioggia un anno fa, senza grandi fortune.

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Maria Pia Garavaglia L’ex sottosegre­tario alla Sanità è in lista a Illasi
Di nuovo in pista Maria Pia Garavaglia L’ex sottosegre­tario alla Sanità è in lista a Illasi
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Il soprano Cecilia Gasdia si è candidata consiglier­e comunale a Verona a supporto di Sboarina
Acuto politico Il soprano Cecilia Gasdia si è candidata consiglier­e comunale a Verona a supporto di Sboarina

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