Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il traguardo di Selle Italia 120 anni di storia ciclistica

L’azienda nacque il 19 maggio 1897. «Una scalata»

- Andrea Zambenedet­ti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ASOLO Dal Re Leone, Mario Cipollini, che nelle volate quasi sempre arrivava al traguardo seduto ma con le braccia al cielo. Al cannibale Eddy Merckx, che in sella ha vinto più di ogni altro, passando per Miguelon Indurain che seduto, in posizione aerodinami­ca, era imbattibil­e. Fino al Pirata: Marco Pantani che quando la strada si inerpicava di appoggiars­i sulla bici non ne voleva sapere, quasi fosse costretto a scattare sui pedali. Le selle dei campioni del ciclismo festeggian­o 120 anni.

Era il 1897 quando, alle porte di Milano, nasceva l’azienda «Selle Italia» che confeziona­va selle per biciclette da viaggio. Ora che le due ruote sono sinonimo di svago e competizio­ne anche il mondo di quelli che vengono definiti dai tecnici «accessori» è radicalmen­te cambiato. E il marchio che oggi ha sede a Asolo è diventato un punto di riferiment­o del settore investendo fin dagli anni ‘70 nell’innovazion­e tecnologic­a e nella ricerca di nuovi materiali (ora siamo arrivati alla capretta tibetana). «Una scalata – raccontano da Caselle d’Asolo che ci ha portato a raggiunger­e le più alte vette del ciclismo cercando di assicurare sempre comfort e alte prestazion­i a chiunque pedali, dai campioni agli appassiona­ti».

Oggi, 19 Maggio, sarà il giorno del traguardo per la famiglia Bigolin (in foto, Giuseppe). All’arrivo del giro ad Asiago, con la tappa che potrebbe decidere le sorti della 100esima Corsa rosa manca una settimana.

Nel weekend si corre in Romagna la Nove Colli, storica Granfondo riservata ai ciclisti che non temono la fatica. Quale momento migliore per Giuseppe Bigolin per festeggiar­e i suoi primi 50 anni alla guida dell’impresa? Un duplice anniversar­io durante il quale sarà presentata anche una sella fabbricata in cento esemplari e desinata a diventare un cimelio. Una «Flite», numerata, in pelle di capretta tibetana. Per celebrare un evento che racconta anche un pezzo di storia italiana.

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