Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Azionisti e cause azzerate Il monito di don Torta

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DESE (VENEZIA) «Caino e Giuda non siano i vostri consiglier­i». Affilato come non mai, è a Capo dello Stato, premier e ministro dell’Economia che si è rivolto ieri don Enrico Torta (foto), coordinato­re delle associazio­ni di «soci traditi» delle ex banche popolari venete, in una lettera aperta. Nella sostanza è una supplica ad individuar­e una soluzione accettabil­e per tutte le persone che nelle casse di Montebellu­na e Vicenza avevano riposto i risparmi di una vita in forma di azioni. Ma il documento mette anche un carico da novanta sotto il profilo morale. «Se qualcosa di positivo non verrà deciso — avverte il sacerdote, parroco di Dese — sarete responsabi­li di ciò che molte persone deboli, ormai stressate e fuori di testa, potrebbero compiere». Rispetto all’«operazione Intesa», infine, dopo aver accusato anche Bankitalia e Consob, il religioso sostiene che «donando le due Banche a Intesa per un euro, avete accettato ‘le ossa’ e avete donato ‘la carne dei poveri’, che è la carne di Cristo». (g.f.)

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