Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Allarme Ascom: «Invasi dagli iper»
Il dato: se verranno autorizzate tutte le superfici di vendita per cui sono stati presentati dei progetti la Marca diventerà la terra dei centri commerciali. Salvadori: «I Comuni facciano il loro mestiere»
TREVISO Pare che evidenziarlo periodicamente, con un report annuale sull’aumento continuo delle superfici della grande distribuzione nella Marca, non abbia sortito effetto alcuno, perché la provincia di Treviso è quella che, in Veneto, si proietta verso i numeri maggiori. Snocciola le cifre con preoccupazione il presidente di Ascom Confcommercio Renato Salvadori: «Ai sindaci chiedo di non inseguire solo il fabbisogno spasmodico di oneri di urbanizzazione, ma di pensare di più al territorio. Tornino a fare il loro mestiere di guardiani e giardinieri dei Comuni. L’ex sindaco di Roncade diceva di volere l’outlet per modernizzare il suo territorio. Beh, non è ancora partito e i danni al tessuto economico si vedranno dopo». Oggi, rileva Salvadori, 24 comuni su 95 hanno grandi superfici di vendita. «Oggi l’indice trevigiano è di 349 mq ogni 1000 abitanti, mentre la media veneta è di 543 mq – spiega - e sarebbe già elevato in un contesto europeo. Ma se venissero autorizzate tutte le superfici sulle quali ci sono dei progetti in corso arriveremmo a 811 mq».
Un’invasione sproporzionata e dolorosa. Ma perché la Marca continua ad attirare centri commerciali? Il Conè di Conegliano si è appena allargato, e ne è stato aperto uno nella vicina San Fior. «Lo spontaneismo degli anni passati ha prodotto tanti buchi neri. Alla Regione chiediamo una regia politica, regole e non scorciatoie, perché per ogni superficie di questo tipo si preveda anche una riqualificazione futura».
Negli ultimi 18 mesi, sottolinea Salvadori, le imprese commerciali trevigiane sono passate da 92 mila a 80 mila: «Il tasso di imprenditorialità cala non solo per improvvisazione, ma anche a causa del contesto in cui si trovano a operare. Se i lavoratori del terziario si stancheranno, per il sistema economico sarà la fine». Il piccolo commerciante, accanto al grande, sopravvive solo se si modernizza con il digitale (anche se non basta): «Ascom - chiude Luca Bertuola, responsabile dei servizi sindacali - si è attrezzata con progetti specifici e formazione mirata, accompagnando le imprese verso la semplificazione».