Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I profughi della Serena diventano attori per raccontarsi
Dosson, al parco di via Moro lo spettacolo teatrale «Storia di un viaggio», ideato e interpretato dai rifugiati
CASIER Il teatro è un mezzo espressivo che bene si presta a raccontare storie di dolore, fuga e rinascita. Il teatro è luogo e vita e sarà il teatro a mettere in scena le vite e i luoghi dei profughi accolti a Treviso, nell’ex caserma Serena di Casier.
Mercoledì sera alle 21, al parco di via Aldo Moro di Dosson di Casier, i richiedenti asilo saranno i protagonisti di «Storia di un viaggio», spettacolo ideato e rappresentato da loro con la collaborazione della compagnia Tremilioni di Conegliano. Il piccolo anfiteatro al centro dell’area verde è stato ridipinto dai volontari dell’associazione culturale «La Pulperia» e per inaugurarlo, col patrocinio del Comune di Casier, la società Nova Facility (che gestisce il Cas alla Serena) lo trasformerà in teatro.
I profughi hanno partecipato ad un laboratorio guidato da Toni Sartor: lo spettacolo sarà suddiviso in scene nelle quali i ragazzi racconteranno il loro viaggio, sia nella loro lingua madre che in italiano, fra ricordi e sogni, accompagnando le parole a musica e danze. Il parco, che da due anni è al centro di segnalazioni dei cittadini per la presenza numerosa dei profughi, è stato riqualificato con la presenza degli operatori di strada. «Questa iniziativa va nella stessa direzione – ha detto il sindaco di Casier Miriam Giuriati -, è un’occasione per conoscersi e comunicare, portando un messaggio positivo». Il 16 settembre, sempre lì a Dosson, la compagnia Tremilioni presenterà «Sior Todero Brontolon» di Carlo Goldoni, per la regia di Sartor: un collegamento teatrale di lingue, culture e tradizioni, del Veneto e delle terre lontane, di chi accoglie e chi è accolto.