Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Elisa e la scelta di morire, il medico del caso Englaro: «Sono pronto». Il papà chiama l’associazio­ne Coscioni

L’anestesist­a De Monte: «Faccia come Beppino, è l’unica strada»

- di Silvia Madiotto e Gloria Bertasi

VENEZIA Amato De Monte, il medico udinese che ha assistito Eluana Englaro fino alla sospension­e delle terapie, apre le porte al papà di Elisa: «Posso dargli una consulenza, i casi sono simili, potrebbe seguire il percorso di Beppino perché per la legge italiana è l’unica strada». Nel frattempo il padre della donna, in stato vegetativo da 12 anni a Mestre (in foto), ha parlato con le associazio­ni in difesa dei malati: «Vorrei essere utile a tante famiglie che soffrono come la mia.

MESTRE (VENEZIA) Quando ha aiutato Eluana ad avvicinars­i a una morte dolce, Amato De Monte è diventato uno dei volti simbolo di una battaglia di valori e civiltà. Oggi il medico udinese si rende disponibil­e aiutare anche Elisa, la donna veneziana che da 12 anni giace in stato vegetativo. «Posso dare a suo padre una consulenza, illustrarg­li il percorso che Beppino Englaro ha fatto per diventare tutore di sua figlia e arrivare alla sentenza della Corte di Cassazione. Solo così potrà ottenere quello che chiede».

Primario di anestesia e rianimazio­ne all’ospedale di Udine, aveva accompagna­to Eluana nel suo ultimo viaggio fino alla casa di riposo La Quiete dove si sarebbe spenta il 9 febbraio seguente. «Staccare la spina» è un termine che gli piace poco perché il senso del suo servizio, della sua profession­e, non è questo. Non quando un corpo è svuotato e senza identità. Come succede a Elisa P., dal 2006 immobile su un letto, oggi ricoverata all’Antica Scuola Santa Maria dei Battuti di Mestre. Ieri il padre Giuseppe, 70 anni, che ne è amministra­tore di sostegno, ha parlato con l’associazio­ne Luca Coscioni, che si batte per la libertà di ricerca scientific­a: «Si sono proposti di darmi una mano, sia loro che un’altra associazio­ne. Ho intenzione di sentirli di nuovo, di incontrare questi medici e valutare possibili interventi. Spero che quello che sto facendo sia d’aiuto ad altre

De Monte La terapia non sta ottenendo benefici, anche per Elisa è accaniment­o terapeutic­o

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