Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sfollati ospitati dai turisti indenni

- Ma. Za. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CAVALLINO TREPORTI (VENEZIA) È gara di solidariet­à fra i campeggi colpiti dal fortunale. Decine le famiglie di vacanzieri che hanno perso la loro roulotte, che si sono viste il bungalow abbattuto da uno dei centinaia di pini marittimi sradicati dalla furia del vento. Protagonis­ta di quei dieci minuti di terrore e buio è stata la lunga pineta che ombreggia 28 campeggi in grado di accogliere fino a 65mila turisti appassiona­ti di vacanze all’aria aperte. «Siamo in piena alta stagione — spiega Francesco Berton, presidente di Assocampin­g — contiamo 60mila presenze». Duecento i pini marittimi abbattuti nel solo «Union Lido», il più grande campeggio d’Europa, cittadella dotata di ogni comfort, chilometri di vialetti che si srotolano sotto le chiome alte dei pini, gli stessi che hanno raso al suolo decine di piazzole.

Colpiti con particolar­e violenza anche l’«Ezio Stella Maris» e il «Camping Mediterran­eo». Niente luce elettrica per ore, linee telefonich­e saltate ma anche l’immediata reazione dell’«esercito» dei campeggi, centinaia di dipendenti che sono intervenut­i per aiutare chi è stato sorpreso in veranda o appena fuori la roulotte. «I proprietar­i sono impegnati sul campo — spiega la signora Fiorenza dello «Stella Maris» — i danni alle strutture causate dai pini sradicati sono molti. Ci ha colpito molto la solidariet­à fra turisti, i più fortunati si sono subito offerti di ospitare chi non aveva più un letto».

Un leit motiv, quello della solidariet­à, confermato da Paolo Bertolini, presidente del Consorzio di promozione turistica di Cavallino: «I volontari sono arrivati subito, i campeggi sono un brulichio di persone di buona volontà che si offrono di dare una mano. In un momento come questo è un pensiero che ci rasserena. Fortunatam­ente sono luoghi ben organizzat­i, chi era a casa per il giorno di riposo è accorso immediatam­ente per aiutare. Abbiamo un sistema di scambio di informazio­ni efficiente fra noi ma anche con gli hotel. Si sta provvedend­o a trovare un alloggio a chi è stato colpito, usando anche le stanze riservate al personale e le nostre abitazioni».

Berton, un’ora dopo la tromba d’aria, coordinava gli associati e lavorava nel suo campeggio per sgombrare gli alberi caduti. «Sente il rumore in sottofondo? — chiede al telefono — Sono le motoseghe all’opera. Per fortuna i nostri campeggi sono attrezzati anche da questo punto di vista». Tra tende e roulotte ci si è subito rimboccati le maniche.

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