Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Francesco Pasinetti Le fotografie dei silenzi di Venezia

Pubblicato il volume con le fotografie dell’artista e studioso. Una mostra al Quirinale

- Montanaro

È appena uscito «Francesco Pasinetti. Questa è Venezia. 1943» (Marsilio, 2017, Euro 35, pp. 232) che riprende le immagini che Pasinetti, regista, scrittore e fotografo, aveva selezionat­o per raccontare la sua città in un libro, mai ultimato perla guerra e la mortepr ematura. Alberto Prandi, scomparso lo scorso novembre, nell’ambito delle attività del Comitato regionale per le celebrazio­ni della nascita di Pasinetti, aveva ritrovato le tracce di quel lavoro. Carlo Montanaro, custode dell’archivio e promotore della figura pasinettia­na, ha concluso l’opera. Brevi testi inquadrano straordina­rie foto di una Venezia minore, identica a quella di oggi ma del tutto diversa. Le immagini del libro, insieme ad altre anche con Pasinetti al lavoro, saranno in mostra a Roma dal 21 novembre presso il Teatro dei Dioscuri al Quirinale. Pubblichia­mo l’intervento di Giovanni Montanaro, presente nel volume.

Che cos’è Venezia ? È la gente di spalle, le vele e le bandiere, i lampioni, il fumo che fanno le nuvole ? È sotto, Ve- nezia? Sta nei masegni, nei ponti, nelle ombre, nelle cose che non si vedono, nelle radici che scendono dentro la laguna? O, invece, Venezia sale, con le aquile e le croci, gli angeli e gli orologi? È grande Venezia, come il cielo che comincia dalla Punta della Dogana, o è piccola come le coppie vicino ai pozzi, le borse vuote della spesa, i cappelli? È ferma come i nasi delle statue o veloce come l’acqua e i ragazzi? È storta come le gondole, bella come le Madonne, forte come i leoni? È luminosa come un faro o chiassosa come un porto? È annoiata come i bambini che non sanno come giocare, o spazientit­a come le amanti ai balconi? È in attesa come gli scheletri degli alberi? È un giorno d’estate o un giorno d’inverno? È una bimba o una donna? È l’alba o il tramon- to? È libera, come le guglie e i pescherecc­i? O è prigionier­a, come sono le ombre e i mezzanini? Venezia è Rioba e i Frari, il Conservato­rio e gli Scalzi, rio Widmann, ponte Bernardo, l’Arsenale, la Pietà, è tutta, da un capo all’altro, fino alla Piazza, lo stesso umore, diverse genti, diverse facce, canale per canale, colore per colore. Venezia è tante cose al tempo stesso; è velme e vetri, canottiere e camini, porte che non conducono da nessuna parte e gradini che scendono, legno e pietra d’Istria, alberi e sole, e le finestre, alle quali si affacciano lenzuola e ragazze; Venezia è le cose che si asciugano e quelle che si sporcano, quelle che passano e quelle che arrivano, quelle che si perdono e quelle che si trovano, e tutta la gioia, e la luce, e la fine. Venezia è le cose che non si vedono, che le case nascondono, proteggono; tutti gli amori, i dispiaceri, i dipinti, i letti, le tende, le sorprese. E i campi dove non passa nessuno, le facciate di cui nessuno si accorge, i pezzi di cielo che si offrono senza sosta e scompaiono, senza che nessuno li abbia mai visti. È bella Venezia, e strana. Ha calli per baciare e rii per andarsene, campi per correre e balconi per nascondere, tegole per il sole e per la neve, e per perdersi un poco, a immaginare, e corde e campane, gatti e silenzio, piccioni e chiglie, e speranze. Venezia è un ventre e un vuoto, un’enorme unica casa, che ospita e scaccia. Bisogna cercarla, non si trova mica subito. Bisogna guardarla, perché dipende dagli occhi. Bisogna fotografar­la, dipingerla, acciuffarl­a con le parole. Bisogna provarci, ogni tanto. Per essere certi che esiste, che c’è davvero, che non è tutto un trucco. Perché ciascuno, delle infinite Venezie che esistono, ne abbia una, tutta diversa, tutta sua.

 ??  ??
 ??  ?? Prima del turismo Due immagini del volume «Francesco Pasinetti. Questa è Venezia, 1943»
Prima del turismo Due immagini del volume «Francesco Pasinetti. Questa è Venezia, 1943»
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy