Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Single adotta bimba in Kenya, il tribunale di Venezia la riconosce
Adottata a un anno in Kenya da Maria Cristina di Verona, single. Ora il tribunale dei Minori di Venezia ha riconosciuto valida anche in Italia l’adozione e concesso alla piccola cittadinanza e iscrizione all’anagrafe.
VERONA La piccola Sara è stata adottata in Kenya nel 2013 da Maria Cristina di Verona, che lavora all’Onu, si occupa di ambiente e vive a Nairobi da 17 anni. Maria Cristina è single, ma per la legge del Kenya può tranquillamente adottare (come anche in molti altri Paesi del mondo).
La bella notizia è che il tribunale dei Minori di Venezia ha riconosciuto valida anche in Italia l’adozione di Sara (nome di fantasia), nonostante la legge italiana non permetta l’adozione ai single e nemmeno alle coppie non sposate.
Una sentenza rivoluzionaria, perché l’adozione di Sara in Italia è stata riconosciuta a tutti gli effetti e con tutti i diritti che comporta, compresa la cittadinanza italiana immediata e l’iscrizione della piccola all’anagrafe di Verona.
E non rientra quindi tra i «casi particolari», come è avvenuto per altri provvedimenti che riguardano minori stranieri adottati all’estero. Tra l’altro, per il tribunale dei Minori di Venezia è la prima sentenza di questo genere.
Il pronunciamento è del 18 maggio, giudice Valeria Zancan, presidente della camera di consiglio Maria Teresa Rossi.
«L’Italia non riconosce l’adozione dei single, i precedenti sono rarissimi. Ma questo caso ha caratteristiche uniche - spiega l’avvocato Bruno Barel di Verona, che ha seguito tutto l’iter e ha portato a buon fine la procedura - . Determinante è stata la Convenzione dell’Aja: prevede che un’adozione di single conforme ai principi della Convenzione stessa possa essere riconosciuta in Italia come adozione piena, per assicurare al minore la continuità dello stato adottivo già acquisito all’estero».
La piccola Sara ha i nonni che vivono a Verona, parla italiano ed è già venuta più volte in Italia, ma ogni viaggio comportava complesse procedure di visto e soggiorni limitati. Ora che anche per la legge italiana Sara è a tutti gli effetti figlia di Maria Cristina, con residenza e passaporto, anche le visite ai nonni, che la piccola ama moltissimo, e agli altri parenti veronesi, diventeranno più facili e frequenti.
«Ho iniziato tutto il percorso burocratico per adottare la piccola in Kenya nel 2010 racconta mamma Maria Cristina - nel 2013 l’High Court di Nairobi mi ha dichiarata idonea all’adozione e c’è stato l’abbinamento con la bimba, che allora aveva un anno e mezzo e si trovava in una struttura africana che è l’equivalente di un orfanatrofio. Un amore immenso, che sono contenta adesso sia, anche per l’Italia, a tutti gli effetti l’amore di un genitore legittimo».
C’è in programma l’idea di tornare a vivere con la piccola in Italia, a Verona? «Per il momento no, non ci penso. Il mio lavoro all’Onu è nella sede di Nairobi e non vedo opportunità equivalenti in Italia - dice Maria Cristina - . In futuro, vedremo».
L’avvocato Bruno Barel fa notare che «con questa sentenza si consolida un nuovo orientamento giurisprudenziale, che supera la distinzione tra adozione legittimante e non legittimante, valorizzando il principio di unicità dello stato di figlio introdotto dalla riforma della filiazione. E’ una sentenza che apre nuovi orizzonti all’adozione da parte dei singole. Sono felice e orgoglioso di avere dato voce al grande amore nato in Kenya tra una donna veneta e una bimba meravigliosa, che ora è diventata mia concittadina a Verona».
E l’avvocato fa notare che il tribunale dei Minori di Venezia «con questo provvedimento si discosta anche (citandola) da una precedente sentenza della Cassazione che invece non riconosceva un’adozione avvenuta all’estero di minore da parte di un genitore single».
Ci sono due casi in Italia, che hanno fatto molto discutere, uno avvenuto a Genova, sempre di bimbo adottato all’estero. E l’altro del Tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha riconosciuto la validità dell’adozione negli stati Uniti di una bambina, da genitore single. In Italia però vige ancora il divieto per i single e per le coppie non sposate. A parte casi eccezionali di bambini con handicap o malattie molto gravi, che nessuno vuole. Ma anche così viene sempre fatta la differenza tra adozione legittimante (concessa a coppia sposata) e adozione non legittimante (concessa a una coppia non sposata o a un single).
La battaglia
La donna lavora all’Onu in Kenya e voleva tornare in Italia con la piccola liberamente