Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Veritas, il sindaco sceglie la compagna del delegato Nomine sotto accusa: «Parentopoli a Ca’ Farsetti»
Qualcuno la definisce la (mini) parentopoli di Ca’ Farsetti. Sono le nomine del sindaco Luigi Brugnaro a finire nell’occhio del ciclone: prima l’amministratore di una delle sue aziende (Attiva) che si occupa di marketing digitale Paolo Bettio alla guida di Venis, poi Sara Da Lio, compagna del delegato all’Innovazione Luca Battistella, nel cda di Veritas. C’è anche Nicola Picco, fresco di nomina nel consiglio di Avm (la società della mobilità), anch’esso collaboratore di Battistella. «Consigliere comunale delegato all’innovazione sistema compagna e portaborse nei consigli di amministrazione delle partecipate. «Calcolare il tasso di innovazione, se c’è», critica Marco Gasperinetti del Gruppo 25 Aprile. «Persone competenti — liquida la questione il consigliere e delegato fucsia — Siamo amici di famiglia da 15 anni, Brugnaro avrebbe voluto coinvolgere Sara già prima, ma non ci sembrava il caso. E’ anche madre di mia figlia, ma non vedo quale sia il problema. Se qualcuno storce il naso, faccia pure, non ci interessa. Io ormai lavoro per il Comune impiegando il 70 per cento del mio tempo, sacrificando il mio studio». Sia Da Lio che Picco risultano colleghi di Battistella, ma entrambi non collaborano più professionalmente con l’architetto da tempo. «Non si può certo parlare di rivoluzione nelle scelte di Avm, anzi — interviene invece il pd Andrea Ferrazzi — La scelta di Seno è in completa continuità con il passato. E lascia perplessi la nomina nel cda di due componenti candidate e non elette nella Lista Brugnaro alle scorse elezioni comunali». Si riferisce a Giovanna Zabotti e Maria Valentina Faoro. «Non lo si può certo definire un metodo basato sul merito ma su vecchie logiche in cui chi non viene eletto viene comunque accontentato», conclude. Tra i nomi contestati c’è anche il nuovo amministratore unico di Ames Gabriele Senno, papà del consigliere fucsia Matteo.
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