Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pablito: «Errori grossi ora è arrivato il conto Ma il “Lane” rinascerà»

- di Dimitri Canello

Lacrime, sangue e stridore VICENZA di denti. Il mix di sensazioni che accompagna la lenta agonia di 116 anni di storia del Vicenza ha toccato un po’ tutti, anche i grandi ex giocatori.

«Ma davvero non c’è più niente da fare?», chiede Paolo Rossi, l’uomo-simbolo dei colori biancoross­i. Sembra di no.

«Mi dispiace, sono veramente triste. Pensare che un club come il Vicenza, che è stato casa mia per tanti anni e che mi ha dato la possibilit­à di affermarmi nel grande calcio è qualcosa di inconcepib­ile. Davvero fatico a crederci».

Al momento di novità positive non ce ne sono ed è stato proclamato anche lo stato di agitazione da parte dei

giocatori in vista della partita di sabato...

«Non so cosa dire. Ho anche una mia mostra a Vicenza fino a domenica, la “Paolo Rossi Great Italian Emotions”, che ho presentato recentemen­te. E mi lasci aggiungere un’altra cosa». Prego.

«Vicenza è casa mia, la maglia biancoross­a la sento come una seconda pelle. Sono anche andato a vedere la partita con l’Albinoleff­e e mi è stata data la possibilit­à di andare sotto la curva a salutare i tifosi. A 61 anni mi sono emozionato, è stato un momento che non dimentiche­rò mai». Che idea si è fatto delle vicende societarie del club? «Se devo essere sincero leggo i giornali e mi informo, ma non sono così dentro alla notizia per dare un giudizio. Di sicuro se si è arrivati a questo punto, qualcuno ha commesso errori veramente grossi di cui prima o poi si paga il conto. Mi auguro che il Vicenza possa trovare un compratore serio, a costo di dover ripartire da zero».

Parma, Padova, Venezia... Ci sono tanti esempi anche illustri di società che hanno azzerato tutto e sono rinate.

«Arrivati oltre un certo limite forse è meglio staccare la spina. Il tessuto industrial­e vicentino è forte e con grandi risorse, sicurament­e ci sarà qualcuno che farà rivivere il mito del Lanerossi. Nessuno,

nemmeno il peggior amministra­tore lo potrà mai cancellare: il patrimonio di oltre 6mila abbonati parla da solo».

Qual è il gol che ricorda con maggiore affetto della sua esperienza vicentina?

«Sicurament­e il primo che segnai al Modena: fu l’inizio di una grande avventura». Sembra quasi uno scherzo del destino. Vicenza e Modena, unite sotto lo stesso segno... «Purtroppo il calcio italiano è stato travolto da un ciclone, se spariscono club importanti e di grande tradizione, c’è da farsi delle domande». Anche in Veneto quel ciclone ha fatto danni: prima di Vicenza, Padova, Venezia, Treviso...

«Il calcio è lo specchio dell’Italia. Il Nordest è uno dei motori del paese, la crisi economica ha picchiato forte e ne ha risentito anche una delle regioni più importanti e trainanti del nostro sistema. Ma dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio. E il Lane rinascerà, ne sono certo».

Alla società serve un compratore serio, a costo di ripartire da zero

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Pablito Paolo Ross (61) in biancoross­o nella stagione 1977/78

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