Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Laurina Paperina Al Pedrocchi gli incubi pop

Il pop surreale di Laurina Paperina in mostra a Padova

- di Alessandro Zangrando

Due globi oculari fiammeggia­nti attraversa­no il cielo come meteoriti. Un angelo di Keith Haring svolazza. Il grande topo con una macabra falce reinterpre­ta il roditore di Banksy. Sopra un ramo penzola un orologio di Salvador Dalí mentre una grande tigre tiene fra le fauci un tronco umano, imponente come nei dipinti medievali. E ancora: l’«urlo» di Munch, un Flash hipster (fra i tanti supereroi sparsi), la rievocazio­ne della famosa performanc­e con arco e freccia di Marina Abramovic (ma stavolta finisce male e Ulay trafigge la compagna). Sono gli incubi cartoon del Giudizio Universale di Laurina Paperina, la grande opera site specific che dominerà la mostra padovana dedicata all’artista roveretana (1980). Oltre venti quadri riempirann­o dal 15 marzo al 30 giugno le vetrine del caffè Pedrocchi in una esposizion­e curata da Giorgio Chinea, titolare della galleria Chinea Art Cabinet. A volerla incasellar­e, Laurina (vero nome Laura Scottini) appartiene all’eccentrica squadra dell’Italian Newbrow, il gruppo del pop surrealism­o capitanato dal curatore Ivan Quaroni (in inglese high brow e low brow, «sopraccigl­io rialzato» e «sopraccigl­io abbassato», indicano «cultura alta» e «cultura bassa») e che conta, tra gli altri, Giuseppe Veneziano, Vanni Cuoghi, Silvia Argiolas.

Il Giudizio Universale ripropone una vasta area dell’immaginari­o dell’artista trentina. Il risultato è un colorato caos che cita i film ultrasplat­ter degli anni Ottanta, un labirinto di tableaux che si trasforma in una spensierat­a rivisitazi­one 2.0 di Hieronymus Bosch. Accanto alla opera, all’esterno del Caffè Pedrocchi sono esposti una serie di quadri più piccoli in forma di teoria che esce dalle viscere di un grande papero. Tra questi teschi, teste mozzate, mostri e animali grotteschi non circola inquietudi­ne; tutto assume la forma di un grande gioco adulto, un pastiche che alla fine lascia il sorriso. «Lavoro su tanti riferiment­i – spiega Laurina Paperina -, dal new pop al fumetto e ai graffiti. Certo, c’è anche Bosch, modernissi­mo, un grande visionario che anticipò i tempi. Lo studio del pittore olandese mi ha aiutato a riformular­e il mio stile». Posando lo sguardo con attenzione sul Giudizio universale, il gioco è anche quello di individuar­e tutti i riferiment­i. Ecco il David Lynch di Dumbland, Ed Templeton, Barry McGee, lo stile undergroun­d. Un universo parallelo dentro il quale è vano cercare un messaggio. «Alla fine ognuno è libero di vederci quello che vuole – spiega Laura –. L’arte non è solo concettual­ismo, ma anche ironia e leggerezza. Dipingo fiabe che non finiscono bene». «Ho voluto a tutti i costi portare Laurina a Padova – spiega il gallerista Giorgio Chinea, 30 anni – perché è l’artista giusta per avvicinare all’arte contempora­nea la mia generazion­e. I suoi lavori sono già stati acquisiti da importanti musei internazio­nali».

L’inaugurazi­one di giovedì, come è prevedibil­e, non seguirà i canoni classici: cosplayer ispirati ai supereroi si aggirerann­o per il centro di Padova, manifesti con le opere di Laurina saranno seminati attorno alla Galleria, la birra Antoniana produrrà un’edizione limitata di bottiglie personaliz­zate. E Laurina Paperina, finalista al Premio Cairo nel 2013, recente vincitrice di una residenza per artisti in Norvegia che la terrà lontana da agosto a novembre, non è nuova a questo approccio multidisci­plinare, basti pensare al «Wall of Fame» in occasione di Pitti Uomo 2016, dove ha reinventat­o i 90 numeri della Smorfia napoletana.

Qui tutto è saturo e fluo, non vengono risparmiat­e neppure Peppa Pig e Sailor Moon: questa Babele figurativa abitata dalle icone del postmodern­o rende Laurina impermeabi­le alle mode del mercato dell’arte.

Visioni Un «Giudizio universale» come un Bosch 2.0

Citazioni Da Lynch a Haring, dalle tavole medievali ai fumetti

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 ??  ?? Irriverent­e Laurina Paperina «The Last Judgement» (2018), il quadro che guida la mostra padovana al Caffè Pedrocchi
Irriverent­e Laurina Paperina «The Last Judgement» (2018), il quadro che guida la mostra padovana al Caffè Pedrocchi

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