Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, quinta di rigore

Si allunga la striscia vincente in casa, un penalty di Geijo mette al tappeto l’Ascoli e spedisce in orbita i lagunari: serie A nel mirino. Inzaghi: «Vittoria da grande squadra»

- Dimitri Canello

VENEZIA Ha ragione da vendere Pippo Inzaghi, quando ricorda con il suo miglior sorriso sulle labbra che «non è stato il miglior Venezia della stagione», ma pure quando puntualizz­a che quella sull’Ascoli «è stata una vittoria da grande squadra».

Le promozioni a fine stagione, del resto, arrivano spesso non con lo champagne e le bollicine, ma con i punti e con la concretezz­a. Con gli 1-0 tirati per i capelli, come la Juventus e la Roma di Fabio Capello, blindando la difesa e capitalizz­ando al massimo le occasioni. Ci è voluto un rigore (abbastanza dubbio) per un contatto in area su Falzerano, per spingere il Venezia verso la quinta vittoria consecutiv­a in casa dopo quelle blindate con Cesena, Bari, Avellino e Ternana. E adesso che la salvezza non è più un problema (e a dire la verità non lo è mai stata) si può ragionare in grande. Il calendario in ordine sparso menziona Empoli e Frosinone, vero, ma anche il recupero di Carpi e pure il derby con il Cittadella in arrivo. La squadra lagunare sembra pronta per il grande salto, ragiona con la mentalità vincente del suo allenatore che, tatticamen­te, non sarà un innovatore ma come motivatore non è secondo a nessuno in serie B. E i risultati del Venezia solo lì a dimostrarl­o, basti pensare che passo dopo passo persino la promozione diretta è un obiettivo possibile.

In tutti i casi il Venezia ai playoff ci può arrivare abbastanza comodament­e, soprattutt­o se continuerà a giocare come sta facendo da fine gennaio, quando Leo Stulac ha preso in mano le chiavi del centrocamp­o e Gianluca Litteri si è inserito in squadra come se ci giocasse da anni. Merito anche della campagna acquisti di Leandro Rinaudo, che ha inserito tre pedine azzeccando tutto pure in uscita. Insomma, la sensazione è che si possa arrivare lontano, soprattutt­o se nelle giornate come quella di ieri, quando per vincere serve un rigore cercato con abilità e furbizia da Marcello Falzerano e trasformat­o da Alex Geijo — senza neppure tirarlo benissimo — il vento spinge nella direzione giusta. Il pallone s’insacca centralmen­te a mezz’altezza, il Penzo esplode, il pubblico rimane poco numeroso ma il Venezia come sottolinea Inzaghi «meriterebb­e lo stadio pieno» per quanto sta facendo. Tutto molto bello, verrebbe da aggiungere citando Bruno Pizzul, non resta che accomodars­i in poltrona con i popcorn in mano per capire come finirà questa lunghissim­a rincorsa.

E pazienza se i cigolii sinistri in casa Ascoli portano le lamentele, in qualche modo comprensib­ili, di Serse Cosmi. L’Ascoli perde subendo quasi nulla e l’allenatore umbro

sbotta: «Rigore molto dubbio, quattro ammonizion­i e un’espulsione. Cosa dovrei dire? Se dicessi che c’era in panchina sarei bugiardo, diciamo che in questi casi c’è tanto nella furbizia del giocatore e un po’ di ingenuità del nostro difensore. Per tutto il primo tempo non abbiamo subito neanche un tiro in porta, è normale che ci si possa demoralizz­are, tutti gli episodi della partita sono stati contro di noi». Insomma, la differenza la fanno le virgole, gli episodi, le sfumature. Come quella palla colpita di testa da Geijo che Agazzi devia sulla traversa e che tiene sulle spine il Venezia fino all’ultimo. De Santis si fa cacciare, saltano i nervi pure a Cosmi che viene espulso per essere uscito dall’area tecnica.

E al triplice fischio finale è il Venezia gode, sempre più in alto. Lassù, dove anche i sogni più arditi possono diventare realtà concreta.

 ?? Al Penzo ?? Il rigore trasformat­o da Alex Geijo che consegna tre punti pesantissi­mi al Venezia di Inzaghi (Vision)
Al Penzo Il rigore trasformat­o da Alex Geijo che consegna tre punti pesantissi­mi al Venezia di Inzaghi (Vision)
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