Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Da Poveglia all’Ontario, l’altro modo di usare gli spazi
Esperti e cittadini a confronto sulla rigenerazione urbana. Oggi marce a Venezia e Mestre
VENEZIA Riappropriazione, rigenerazione, autogestione. E coinvolgimento, innovazione, collaborazione. Dalle esperienze di «urbanismo tattico» di Hamilton, Ontario, alla fabbrica recuperata RiMaflow, alle porte di Milano, fino ad arrivare agli esempi veneziani dell’ex trattoria Vida di campo San Giacomo e dell’isola di Poveglia. Ieri, da mattina fino a notte inoltrata, il gruppo «Poveglia per Tutti» ha organizzato a palazzo Badoer una giornata di confronto sugli «altri usi» del patrimonio pubblico, tra tavoli di lavoro, testimonianze e interventi, fino a chiudere con una serata di musica e divertimento tra i capannoni di Porto Marghera. Ma anche a Mestre sono protagonisti i giovani e i loro «progetti culturali di rigenerazione urbana», che portano musica, arte e creatività in via Torino, corso del Popolo e via Sernaglia: ieri è stata la volta di «Zooparty» nel parcheggio della Hybrid Tower, oggi toccherà alla «passeggiata performativa» che partirà dal teatro Momo, organizzata dall’associazione AttivArti.
Più di 180 persone si sono impegnate nella sessione mattutina del convegno lagunare, elaborando strategie per la sostenibilità economica dei progetti spontanei, suggerendo nuovi metodi di coinvolgimento collettivo, analizzando le possibilità offerte dalla legislazione – italiana e non – in merito di occupazioni e autogestioni. Il filo conduttore che univa gli interventi di Marco Bersani (Attac), Guido Cavalca (RiMaflow), Ugo Mattei (giurista), Giovanni Semi (sociologo) e Maria Rosa Vittadini (urbanista) era quello della narrazione alternativa, che smentisce il debito pubblico, nega la «riqualificazione» finalizzata alla svendita e priva si innovazione sociale, che combatte i meccanismi neoliberisti. E gli esempi vanno dalla fabbrica milanese autogestita, dove si produce l’amaro e si separa cellulosa e pvc, assicurando 800 euro al mese a circa 150 operai rimasti senza lavoro, passando per l’urbanismo «tattico», che vede i cittadini correggere le storture su cui l’amministrazione pubblica non interviene: è successo in Usa, dove i residenti hanno ridisegnato gli incroci, ma succede da anni anche a Venezia, ogni volta che i comitati locali si attivano per tagliare i lucchetti sui ponti, per pulire i marmi, persino quando armati di bomboletta spray si vandalizzano i nizioleti «sbagliati», togliendo le doppie. Oggi i comitati lasciano le aule e marciano sulla città: partendo da via Garibaldi alle 10.30, la «passeggiata consapevole» attraverserà mezza Venezia.