Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Flop Causin e Gardini Terzariol il più votato delusione Madeyski
L’azzurra più votata ha 119 voti ma non entra. Fogliani è mister preferenze del Carroccio. Candidato pentastellato in bilico
SAN DONA’ Per il centrodestra finisce un’epoca. Comunque vada al ballottaggio, nel consiglio comunale non ci saranno seggi per Forza Italia e per la Lista Zaccariotto. Francesca Zaccariotto, ex sindaco della città per dieci anni, poi presidente della Provincia e oggi assessore ai Lavori Pubblici nella giunta Brugnaro a Venezia, mette la bandiera sul risultato meno lusinghiero degli ultimi anni: 177 voti personali, contro i 468 di cinque anni fa. E nel patto stretto con le civiche (il «quarto petalo» del centrodestra, secondo Renato Brunetta che a marzo è stato eletto all’uninominale proprio in Veneto Orientale), Forza Italia perde: reputazione, outfit politico, voti.
I capolista Elisabetta Gardini, europarlamentare, e il senatore Andrea Causin che avrebbero dovuto portare consenso politico non hanno alzato la quota di entusiasmo delle truppe: 11 voti lei e 5 lui. L’azzurra più gettonata nelle urne è la segretaria locale Lucia Camata, 119 consensi. Non siederà in consiglio perché la legge va così. E fa riflettere sulle scelte del partito pure il risultato di Alberto Gobbo, consigliere uscente: 66 voti.
Delle decine di candidati della sua coalizione, in aula siederà solo Oliviero Leo, accompagnato da Carlo Patera. Per Il M5s ci sarà spazio per un solo seggio, quello di Angelo Parrotta, che ha battagliato da candidato sindaco e solo se vince il candidato Cereser. Sarà da vedere se la tenzone per il secondo turno si giocherà sulla convenienza di un posto in aula per le coalizioni dei migliori perdenti o solo sui risultati del miglior vincente al secondo turno.
I consiglieri con più preferenze e già eletti sono tre del Pd (il consigliere uscente Daniele Terzaiorl che è il votato del partito con 230 voti; l’assessore ai lavori pubblici Lorenza Marin, 199 schede e l’assessore al sociale Cinzia Murer, 143); Luca Fornasier e Alessandra Patti della Lista Cereser e la capogruppo di Città Insieme Silvia Lasfanti per la maggioranza uscente.
Nella squadra di Francesca Pilla sono certi tre consiglieri per la Lega: Giuliano Fogliani (188 voti), che è consigliere uscente e l’unico ad aver tenuto in alto la bandiera del Carroccio in questi cinque anni; Costante Marigonda 180 voti, che cinque anni fa fu eletto nella Lista Zaccariotto e Maria Carla Midena 109 voti, che nel caos dell’alleanza di centrodestra aveva anche sfiorato la candidatura a sindaco; per la Lista Pilla-La Squadra Lucia Calgaro (consigliere uscente eletta con Forza Italia) e per Fratelli d’Italia c’è il seggio sicuro di Massimiliano Rizzello (37 voti).
In caso di vittoria, la maggioranza a 15 in consiglio del sindaco uscente Andrea Cereser sarebbe composta da sette consiglieri Pd (oggi sono 9), confermerebbe i 4 della sua lista , i due di Cittòà Insieme diventerebbero 3 e La Frazione eleggerebbe Chiara Polita. Se a diventare sindaco fosse Francesca Pilla , la Lega porterebbe a casa nove consiglieri , tre della sua Lista La Squadra e altrettanti di Fratelli d’Italia.
Nel gioco delle preferenze, spicca la performance di Paolo Madeyski, per mesi candidato in pectore di Forza Italia: 28 voti personali, 147 complessivi alla lista: il medico prese 71 preferenze nel 2013 in una delle liste collegate a Gianni Corradini. La sorpresa di Città Insieme di Cereser è Roberto Battistella, che va per 19 anni ed è il secondo più votato della lista. Tra i simboli di Pilla che non metteranno in piede in consiglio, Uniti per Cambiare e veneto Autonomo.
Da segnalare ben 29 candidati con zero preferenze: non sono stati votati neppure da se stessi.
Sorprese
Il secondo più votato del Pd è Roberto Battistella che non ha ancora 19 anni Ci sono 29 candidati consiglieri a zero preferenze