Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Maschio Gaspardo fuori dal tunnel Utile dopo tre anni: «Ora la Borsa»
L’Ad Bordi resta fino al 2021: obiettivo ricavi a 500 milioni
PADOVA In linea con il piano industriale 2015-‘18. Anzi, con un po’ di anticipo, visto che alcuni degli obiettivi già raggiunti erano previsti solo per fine anno; e appena un lieve ritardo sull’indebitamento. Maschio Gaspardo, l’azienda di Campodarsego delle attrezzature agricole chiude il 2017 con ricavi di 324 milioni (+11% sull’anno prima), Ebitda a 32 milioni (+8%) e il ritorno all’utile per 5 milioni dopo tre anni. Unico neo, una posizione finanziaria netta di 185 milioni, quando l’obiettivo era 180. Dettaglio che non preoccupa l’amministratore delegato, Massimo Bordi. «Abbiamo avvertito le banche per tempo – dice – Questo è un settore in cui, per più ragioni, non è facile ridurre il circolante. L’avere raggiunto gli obiettivi sia di crescita che di guadagni ci soddisfa e ci rende ottimisti per lo sviluppo futuro».
Programmi la cui ambizione si comprende se si tiene a mente cosa siano stati gli ultimi anni per l’azienda, duramente colpita anche dalla tragica fine del fondatore, Egidio Maschio, nel giugno 2015. Allora i debiti con le banche, lievitati per sostenere una forse troppo rapida successione di acquisizioni, avevano raggiunto i 245 milioni, difficilmente sostenibili anche alla luce della flessione degli ordini. E’ il momento in cui si apre la via dei manager, con l’arrivo di Bordi. Un po’ alla volta i conti migliorano e iniziano a funzionare le tre nuove linee di business (aratri, fienagione, macchine trattamento coltivazioni), anche se a preoccupare sono i rapporti con le ex popolari venete con cui la società è esposita per 20,5 milioni. Ora confluiti nella Sga. «Con Sga abbiamo un tavolo aperto – spiega il responsabile Paolo Bettin - l’accordo prevede di congelare le richieste di rientro fino al 31 dicembre. Con il 2019 è probabile che il debito si trasformi in una linea a medio termine». Fatti due conti, dal 2014 la società ha restituito alle banche 60 milioni e 30 di interessi, circa due milioni al mese.
Ora, con il nuovo piano industriale 2019-’21, l’obiettivo è di arrivare ad un fatturato di 500 milioni e cercare finanziamenti per la crescita non più dalle banche. Significa la Borsa. «Con gli azionisti di riferimento, Mirco e Andrea Maschio, figli di Egidio – prosegue Bordi – abbiamo preso una decisione. Mi hanno chiesto di rimanere per i prossimi tre anni e di dare continuità alla gestione manageriale. Loro hanno in ogni caso l’intenzione di conservare un saldo controllo della maggioranza (86%, il resto è della finanziaria del Friuli Venezia Giulia, Friulia, ndr), non certo di fare cassa e scappare. Si sono convinti dell’esigenza di una quotazione per finanziare la crescita dal 2021 in poi, momento in cui ogni ramo produttivo dell’azienda sarà ben consolidato». Il Gruppo Maschio Gaspardo oggi impiega 2.200 addetti di cui 1.200 nei 4 stabilimenti italiani. Gli altri sono in Cina, India e Romania. La rete commerciale opera attraverso 12 filiali.