Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bimbo scrive al premier «La prego, aiuti gli operai»

- A. A.

VICENZA «Caro Presidente Gentiloni, mi chiamo Antonio...». Poche righe in un foglio di quaderno a quadretti, la scrittura di un bimbo di 8 anni che fa appello al presidente del consiglio perché metta mano al caso della crisi della Lovato Gas, la fabbrica di Vicenza con 110 addetti dove per tutti gli operai del reparto produttivo è a rischio il posto di lavoro.

La letterina l’ha scritta un bambino figlio di operai amici di quelli della fabbrica di Strada Casale. Nella lettera il piccolo invoca l’intervento del premier «perché la fabbrica va via: sono in 90 che perdono il posto. La prego ci aiuti e ne parli con tutti».

Ieri sera è stata letta al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, in un incontro pubblico fra lavoratori e cittadinan­za organizzat­o dalla Fiom Cgil. «Il piccolo Antonio l’ha scritta dopo aver sentito la notizia che riguardava gli amici del papà al telegiorna­le. E tanto ha detto, e fatto, che il padre ha dovuto portarlo fin da Gentiloni: è riuscito a consegnarl­a nelle mani del presidente a Imola, il 16 settembre» sorride Morgan Prebianca, sindacalis­ta della Cgil.

Il sindacato giovedì ha incontrato la proprietà, il gruppo Emiliano Landi che ha annunciato lo stop della produzione a Vicenza nell’ambito di una riorganizz­azione complessiv­a. «L’incontro è stato estremamen­te insoddisfa­cente - ammette Prebianca - abbiamo rivolto molte domande a cui non è stata data risposta. Ci rivedremo l’11 ottobre, nel frattempo abbiamo avvertito gruppo Landi che analizzere­mo a fondo i bilanci anche per capire se ci siano fondi in Paesi stranieri».

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