Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caso-Stampini, la testimone «Ora il parto mi terrorizza» Il processo all’ex dirigente medico che lavorò a Bassano
«Volevamo altri figli ma adesso sono terrorizzata». Francesca (nome di fantasia) ieri in aula a fatica ha raccontato ogni momento del parto con il quale ha dato alla luce suo figlio. Un parto a causa del quale il bimbo ha avuto un grave danno neurologico e che è stato guidato da Andrea Stampini, geometra che secondo l’accusa per 40 anni ha esercitato la professione di medico senza una laurea. Le indagini dei Nas di Treviso, infatti, dimostrerebbero che ha sostenuto solo sette esami all’università. I fatti risalgono al 26 dicembre 2014, giorno in cui Francesca, di Camponogara, è stata ricoverata all’ospedale di Dolo. L’imputato per 17 anni, tra il 1997 e il 2014, è stato dirigente medico specialista in ostetricia e ginecologia all’ospedale di Bassano. E ha visto riprendere ieri in Tribunale a Venezia il processo penale che lo vede imputato per il reato di esercizio abusivo della professione medica e per le lesioni provocate al bimbo di Camponogara. Proprio a Vicenza c’è un’altra inchiesta aperta con la Corte dei Conti a chiedere la restituzione degli stipendi ricevuti nel periodo bassanese: un milione e 581mila euro. Dopo l’esperienza a Bassano Stampini era diventato uno dei medici dello studio Efds di Padova, convenzionato con l’Usl di Dolo. E qui è accusato di aver fatto praticare «all’ostetrica manovre dannose o errate per far fronte a una complicanza insorta, aggravata dalla sconsiderata applicazione della ventosa ostetrica». La donna è stata ricoverata alle 9. «Alle 16 ho chiesto l’epidurale – ha detto lei -. Dicevano che vedevano il bambino ma non si riusciva a favorire il parto. A me sembrava tutto strano». Francesca al mattino era stata visitata da un medico (che sarà sentito alla prossima udienza) prima di finire nelle mani di Stampini. «Alle 21 ho chiesto a Stampini un cesareo e mi ha risposto “Non apro la sala operatoria per niente, serve aspettare i tempi tecnici” – ha detto -. Alle 23 ero in sala parto. C’erano tante persone, era caotico». L’imputato avrebbe invitato la paziente a cambiare più volte posizione per favorire il parto. «Per due minuti, poi, tutti sono rimasti fermi», ha aggiunto. All’arrivo del medico che l’aveva visitata al mattino, 15 minuti dopo, Francesca ha partorito. «Il bimbo non piangeva e ho capito», ha detto. La sua vita da quel giorno è cambiata. «Mio figlio non parla, non cammina, non muove le mani, non mastica per un blocco alla mandibola causato dal parto. Tutti i giorni fa riabilitazione a Padova». Alla prossima udienza, il 16 marzo, saranno sentiti altri testimoni.
A Venezia Nell’udienza di ieri il racconto della madre di un bimbo nato con un danno neurologico