Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Venezia celebra Tintoretto architetto della luce
Presentate le iniziative per il centenario della nascita. Una grande mostra a Palazzo Ducale con prestiti da tutto il mondo. Sarà ricostruito il percorso creativo dell’ultimo genio del Rinascimento. Itinerari, convegni e concerti
Tiziano lo aveva capito subito. Quando vide un disegno di quel ragazzino giunto nella sua bottega, intuì che sarebbe potuto diventare un pericoloso rivale e lo fece cacciare. Noto come «il furioso» per il carattere scorbutico e per lo stile veloce, le sue scenografiche opere combinano architetture ed effetti di luce, scorci arditi e tensione drammatica.
Iacopo Robusti detto il Tintoretto (1518/19-1594) è l’unico tra i grandi maestri del Rinascimento veneto ad essere nato a Venezia ed esservi rimasto tutta la vita, lasciando, forte, il suo segno. E la città lagunare si prepara a omaggiarlo. La Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington hanno avviato tre anni fa un progetto di ricerca per festeggiare i 500 anni della nascita del pittore. Alle celebrazioni hanno aderito istituzioni veneziane come le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Scuola Grande di San Rocco e la Curia Patriarcale, che nelle sue chiese conserva preziose testimonianze del Tintoretto.
Un’occasione di studio e restauro, con 15 tele risanate grazie a Save Venice. Il save the date è per il 7 settembre 2018 (e fino al 6 gennaio 2019), data d’apertura delle mostre «Jacopo Tintoretto, pittore veneziano (1519-1594)» a Palazzo Ducale e «Tintoretto giovane» alle Gallerie dell’Accademia, mentre alla National Gallery of Art di Washington da febbraio 2019 è in programma «Tintoretto: Painter of Venice at 500», «sintesi» delle due veneziane e prima esposizione in assoluto sul Tintoretto negli Stati Uniti: «Una rassegna – sottolinea il sindaco Luigi Brugnaro – che racconterà oltreoceano la nostra storia».
Giungeranno a Venezia 12 capolavori dagli Usa e opere dai musei più importanti europei, oltre che da collezioni private. A più di 80 anni dall’unica grande mostra che Venezia gli abbia mai dedicato (Ca’ Pesaro 1937. «Forse Venezia – marca Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici - è talmente intrisa di Tintoretto che non si è più pensato di farla»), la rassegna al Ducale sarà di grande rigore scientifico: «Ab-
biamo Ilchman, scelto curatore - spiega della Frederick mostra con Robert Echols, entrambi membri del team curatoriale dell’esposizione di Tintoretto al Prado di Madrid nel 2007 - solo opere di assoluta qualità e autografe, non di bottega».
Un percorso che partirà dal 1549 fino alla morte per ripercorrere il processo creativo dell’ultimo genio artistico rinascimentale. Vedremo 70 tra dipinti e disegni, e tra questi Susanna e i vecchioni (1557) dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Famiglia
Mocenigo (1577) dal Metropolitan Museum di New York,
Origine della Via Lattea (157580) dalla National Gallery di Londra, un intenso Autoritratto (1588) dal Louvre di Parigi, oltre al consistente nucleo del museo di Washington tra cui la Conversione di San Paolo (1545 circa). E sarà un’opera da Washington l’approdo del focus sugli anni giovanili alle Gallerie dell’Accademia, Il miracolo dello schiavo (1548), che partirà dal 1538: «La mostra coinciderà - evidenzia la direttrice Paola Marini - con la consegna della prima tranche di lavori del primo piano del Museo e la ricostruzione del soffitto vasariano». In entrambe le mostre veneziane (cataloghi Marsilio) vedremo un biopic e un film di realtà virtuale che ricostruisce il ciclo pittorico della Scuola di San Marco. Le celebrazioni per il Robusti saranno ovunque in città: alla Scuola di San Rocco con concerti e convegni; negli itinerari tintorettiani nelle chiese; in eventi collaterali, come l’esposizione alla Scuola di San Marco «Arte, fede e medicina nella Venezia di Iacopo e Domenico Tintoretto».