Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Pd veneto da Renzi: si punta sui collegi di Chioggia e Rovigo

- M.Za.

Per i dem del Veneto, più che una compilazio­ne delle liste sembra già un impossibil­e cubo di Rubik. E il problema è stato rappresent­ato all’incontro di martedì sera a Roma fra il segretario regionale Alessandro Bisato con Matteo Renzi accompagna­to dai rappresent­anti delle diverse correnti.

Troppe e troppo volitive le candidatur­e (ad esempio di quasi tutti gli uscenti), troppo pochi i posti plausibilm­ente da portare a casa alla prossima tornata elettorale: dai 7 agli 8 per alcuni, dai 10 agli 11 per i più ottimisti. «Non si è parlato di nomi - dice Bisato siamo partiti dai criteri, cominciand­o dalla giusta rappresent­atività territoria­le che non può mancare. E, poi, si è fatto presente che, se deve esserci qualche big nazionale da candidare in Veneto, che sia utile allo scopo».

Tradotto, nomi di richiamo che non «succhino» voti ai veneti. «Punteremo - continua Bisato - sulle migliori candidatur­e possibili dal territorio, ad esempio i sindaci». All’appello mancherà, invece, la società civile «in effetti - ammette Bisato - è un po’ tardi per fare ragionamen­ti in questo senso». Non bastassero i sondaggi interni che danno il Pd veneto intorno al 15% e la mannaia della rappresent­anza di genere che complica il quadro (un esempio su tutti, lo scontro fra Pier Paolo Baretta e Giorgio Santini entrambi interessat­i al Senato ma uno dei due posti dovrà andare a una donna), ci sono le diverse anime da accontenta­re. «Il partito è unico, - taglia corto Bisato - anche se cercheremo di tener conto delle sensibilit­à di tutti». Un esempio di come conciliare questa duplice esigenza potrebbe essere Nadia Romeo a Rovigo, donna e dell’area di Emiliano. Renzi ha voluto ragionare soprattutt­o sui collegi uninominal­i contendibi­li. Sul tavolo ce ne sarebbero 3-4: Chioggia-Riviera del Brenta, Venezia e Rovigo per la Camera e sul Senato ancora le (ex) roccaforti Chioggia e Rovigo.

Intanto, martedì sera a Padova, Liberi e Uguali ha tenuto la sua prima assemblea regionale in cui si sono votate all’unanimità una settantina di disponibil­ità a candidarsi. Oltre ai parlamenta­ri uscenti Michele Mognato, Davide Zoggia, Giulio Marcon e Felice Casson, spuntano anche il politologo Marco Almagisti, Flavio Zanonato, la sindaca di Santo Stefano di Cadore Alessandra Buzzo, fra gli altri.

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