Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sale operatorie «festive» ok da lavoratori e sindacati: «Vantaggi economici»
Sale operatorie aperte di routine anche il sabato all’ospedale San Bortolo, «così si va incontro agli utenti che ottengono prestazioni in tempi ragionevoli e si evitano fughe in altre regioni». Il progetto, sperimentale, piace al sindacato degli infermieri Nursind: «Si lavora su base volontaria ed è stato raggiunto un accordo vantaggioso di implementazione dello stipendio» osserva il segretario provinciale Andrea Gregori. Più prudenti i medici: «Servono assunzioni, a lungo andare diventerà impossibile garantire anche l’attività normale» avverte il segretario degli anestesisti dell’Aaroi Paolo Gennaro.
L’attivazione di sale operatorie e un’equipe di professionisti sanitari attrezzati è un progetto dell’Usl per smaltire liste d’attesa di classe «A», ossia interventi chirurgici prioritari od oncologici da effettuare entro 30 giorni. Così da sabato scorso e fino al 15 settembre un’equipe di volontari opera per sette ore, composta da due chirurghi, un anestesista, tre infermieri e un operatore socio sanitario. In ogni seduta vengono programmati quattro o cinque interventi. La retribuzione dei volontari parte da 40 euro l’ora più un bonus di produttività aziendale concordato. «È stata trovata un’intesa che va bene anche per i lavoratori – osserva Gregori – c’era un’esigenza retributiva di essere riconosciuti come professionisti, sono state trovate delle condizioni accettabili. È importante sottolineare che questo progetto accontenta tutti e andrà a beneficio degli utenti dell’ospedale, che potranno avere servizi in tempi ragionevoli». Gennaro sottolinea la temporaneità dell’iniziativa. «Dopo settembre, si vedrà – osserva – anche perché, da qui a tre mesi l’Usl perderà altri due anestesisti in una situazione già tragica a livello di organico. Questo progetto permette di smaltire le liste d’attesa, ed è un bene, ma per risolvere il problema basterebbe assumere personale: speriamo arrivino presto dei concorsi».