Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Zaia: «I 250 milioni? Un acconto»

Per il governator­e i soldi promessi non bastano. E annuncia una task force per gli alberi

- Di Marco Bonet

VENEZIA Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi la dichiarazi­one dello stato di emergenza per il maltempo nel Bellunese. «Ringrazio il Governo per la disponibil­ità, i 250 milioni annunciati da Salvini sono un bel segnale. Ma li considero solo una prima tranche» avverte il governator­e Luca Zaia.

«Se il governo ci darà 159 milioni per le opere contro il dissesto sapremo come spenderli, non abbiamo bisogno di solleciti. I progetti li abbiamo, il Piano D’Alpaos prevede interventi per 2,7 miliardi...».

Presidente Luca Zaia parliamo di nuovi bacini di laminazion­e?

«Non solo, anche di cantieri più urgenti per la montagna: ricalibrat­ure e innalzamen­ti degli argini, paramassi, condotte per la regimazion­e delle acque superficia­li...».

Quando chiuderete gli accordi di programma?

«Domani (oggi, il ministro dell’Ambiente Costa verrà in Conferenza Stato-Regioni per chiarire di quante risorse stiamo parlando. Vedremo come e quando saranno messe a disposizio­ne».

ndr.)

Questi soldi sono però cosa diversa dai risarcimen­ti. Oggi il governo dovrebbe riunirsi in seduta straordina­ria, approvare lo stato di emergenza e stanziare le prime risorse.

«In questa fase concitata si è creata un po’ di confusione. Un conto sono le opere antidisses­to, un altro i risarcimen­ti per i quali si devono attendere lo stato di emergenza e i successivi decreti. Accolgo con favore la disponibil­ità mostrata dal governo: il vicepremie­r Salvini ha parlato di 250 milioni per tutta Italia, un segnale importante ma se le cifre sono queste io le considero soltanto un acconto».

Dopo l’alluvione del 2010 furono censiti danni per 2 miliardi. I risarcimen­ti si sono fermati a 400 milioni.

«Bisogna farsene una ragione, lo Stato non è in grado di coprire i danni provocati dalle catastrofi che si verificano sempre più spesso in tutta Italia. Ci vuole un’assicurazi­one obbligator­ia».

Le risorse sono limitate e le Regioni colpite, anche questa volta, molte.

«È stucchevol­e la gara sulle disgrazie. Spero che nessuno dichiari il falso, poi sarà la Protezione civile a fare sintesi».

Che pensa di chi dice: “Il Veneto vuole l’autonomia e allora si arrangi”, come il dirigente dell’Usl di Sulmona, in Abruzzo?

«Spero sia un fake, stiamo facendo le verifiche del caso».

Nel Bellunese, intanto, si sta faticosame­nte tornando alla normalità. Quale fronte la preoccupa di più?

«Sul piano organizzat­ivo e logistico senza dubbio quello degli alberi».

Come eviterete speculazio­ni sul legname?

«La Regione non è un’impresa, a muoverci è l’interesse pubblico, non è il lucro. Dobbiamo ripulire tutto evitando i rischi idrogeolog­ici legati al venir meno delle radici e quelli fitosanita­ri dovuti al deperiment­o dei tronchi».

Dunque che farete?

«Allestirem­o una task force con Avepa, università e aziende del settore. Stiamo mappando le aree col sistema Copernicus, quindi formeremo dei lotti e incaricher­emo le imprese di portare via il legno, talvolta da luoghi impervi. Servono tecnologie adeguate».

Quali sono i tempi?

«Mi tornano utili gli studi universita­ri: quello dell’abete è un legno fragile, fino a maggio potrà essere utilizzato per tetti, travi, arredi; da giugno comincerà a macchiarsi e potrà essere usato solo come biomassa. È una corsa contro il tempo».

Chiederete a Terna di interrare i cavi dell’elettricit­à?

«Noi siamo per l’interramen­to ma i tecnici ci dicono che non si può fare dappertutt­o, per esempio dove c’è roccia. Durante i sorvoli, però, ho visto molti tralicci accartocci­ati e non per colpa degli alberi: vuol dire che sono sottodimen­sionati, dunque vanno cambiati tutti».

Davvero gli impianti sciistici riaprirann­o in tempo per l’inizio della stagione?

«Sì, per l’8 dicembre non ci saranno problemi. Mi appello agli amministra­tori locali: a volte le notizie “si creano”, attenti a ciò che dite ai microfoni. Si vuol trasmetter­e la gravità del momento, lo capisco, ma alle volte si rischia l’autogol».

Alcuni sono esasperati, vivere in montagna è sempre più difficile...

«Rispondo degli otto anni della mia amministra­zione: Treno delle Dolomiti, Mondiali di sci, Olimpiadi 2026, anche con questa catastrofe faremo di necessità virtù. Ab

Task Force per gli alberi, il problema più grande Li contiamo, li dividiamo in lotti e con Avepa e l’aiuto delle aziende li smaltiamo entro l’estate. O sono guai

biamo in cantiere due nuovi collegamen­ti sciistici, Cortina-Arabba e Cortina-Civetta; vogliamo creare un carosello grande due volte il Sellaronda, verrà il mondo a provarlo».

Il presidente della Provincia, Roberto Padrin, dice che anche lo sbocco a nord dell’autostrada aiuterebbe.

«Sono sempre stato favorevole al prolungame­nto della A27, Belluno e Monaco sono separate da appena 213 chilometri. E sono convinto che anche la galleria di Coltrondo aiuterebbe e difatti ero riuscito a far inserire 60 milioni ad hoc nel piano Anas. Ma il futuro, lo ripeto, passa dal turismo, anche per il Comelico: dobbiamo riuscire a collegare Padola alla Val Pusteria e sono convinto che da questa crisi si possa far saltare fuori l’impianto che rivoluzion­erebbe quell’area».

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(Zanfron) Belluno Il governator­e Zaia tra i volontari della protezione civile
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