Quattro giovani per la nuova Italia
Spinazzola, Caldara, Cristante e Petagna gli atalantini su cui puntare.
In attesa che la rabbia sbollisca, che i 60 milioni di c.t. finiscano di sfogarsi sui social e che venga nominato un nuovo allenatore per l’Italia esclusa dai Mondiali dalla Svezia, c’è una Nazionale da ricostruire. E da ripensare. A partire dagli uomini. Perché il pareggio a San Siro è stata l’ultima gara per molti senatori: da Buffon a De Rossi passando per Barzagli. Agli azzurri serve una rivoluzione che potrebbe assomigliare molto a quella messa in pratica da Gasperini a Bergamo — lo ha certificato ieri anche il ministro dello Sport Luca Lotti — e che ha permesso all’Atalanta di ritornare in Europa giocando un bel calcio e lanciando volti nuovi. Tra cui quattro ragazzi che potrebbero fare comodo alla Nazionale che sarà. Partiamo da chi era nel gruppo della débâcle, ma che il campo lo ha visto dalla tribuna. Leonardo Spinazzola (che dovrà stare fermo due settimane per una lesione di primo grado al flessore) può essere utile all’Italia a patto di fargli fare quello per cui è portato: l’esterno di centrocampo. Poi c’è Mattia Caldara, l’erede di Barzagli non solo nella Juventus: il gigante di Scanzo, tra le nuove leve di difensori centrali, ha pochi eguali in Europa. Ha personalità ed è diligente. Di più, sembra che non smetta mai di migliorare. Quindi c’è l’ex talento rossonero — che ha detenuto per anni il record di più giovane esordiente in Champions League — il quale è rinato grazie alle cure meticolose del Gasp. Bryan Cristante (a un passo dall’essere riscattato dal Benfica per 4 milioni) ha di recente trovato la convocazione in Nazionale e potrebbe ritrovarla ancora. Grazie anche alla sua duttilità visto che può giocare in un centrocampo a due oppure a tre ed è in grado di sistemarsi sulla trequarti. Infine Andrea Petagna, attaccante unico nel panorama del Belpaese: fisicato e tecnico. Se cominciasse anche a far gol con più continuità certamente il suo futuro sarà tinto di azzurro.