Fontana, esordio fra i caseifici
Appello di un gruppo di militanti di Leu: accordo con Gori. Il candidato del centrodestra domani in provincia
Domani il candidato di centrodestra alle Regionali fra la Bassa e Alzano.
Le liste È nebbia sulle politiche, si farà tutto a Roma La paura di capilista «paracadutati»
Un appello all’unità, questa volta da sinistra verso il Pd. Una lettera di un gruppo di militanti bergamaschi di Liberi e Uguali spinge il movimento verso l’alleanza con il centrosinistra, in Lombardia, guidato da Giorgio Gori. Un tentativo che oggi andrà alla prova dell’assemblea regionale, che chiarirà se un accordo sia possibile o meno. E non sarà facile, viste le parole dei dirigenti di livello nazionale e regionale di LeU.
«Mentre convintamente voteremo la lista LeU a livello nazionale — scrivono i bergamaschi —, riteniamo che sui livelli locali occorra fare ragionamenti distinti. La Lombardia, anche dopo la rinuncia di Maroni, è diventata più contendibile». Seguono sottolineature sulle dichiarazioni di Gori non gradite e sulle distanze col Pd, di cui si nota la «scarsa disponibilità a discutere il programma», ma l’appello è chiaro: «Siamo dell’idea che ci si debba provare ancora. Facciamo pertanto un appello all’assemblea dei delegati regionali e ai coordinatori regionali di LeU perché (ponendo condizioni di programma e di azioni a Gori) non chiudano la porta all’alleanza: distinti ma non distanti». Le firme sono 21, tra di esse quelle di ex esponenti del Pd come Claudio Armati e Ariella Borghi e di nomi storici della sinistra cittadina, Roberto Bertoli, Giangabriele Vertova e Roberto Cremaschi. Mancano quelle dei due consiglieri comunali cittadini vicini a LeU, Emilia Magni e Luciano Ongaro: non sono i soli a ritenere l’alleanza con Gori un errore. Probabilmente questa sera il partito andrà alla conta, dopo di che potrebbe anche succedere che, se l’accordo non ci sarà, qualcuno deciderà di fare un voto disgiunto, sostenendo Gori.
Dopo questo passaggio, i dubbi sulle regionali dovrebbero essere tutti superati. Il Pd ha ratificato ieri sera in segreteria
Sul piano nazionale siamo distanti dal Pd. Ma sul piano regionale siamo convinti di doverci provare con Gori L’appello Ventuno militanti di Liberi e Uguali
provinciale la lista dei nomi richiesti dai territori (tra gli altri, Matteo Rossi, Jacopo Scandella, Mario Barboni, Marzia Marchesi, Carla Rocca). Forza Italia l’ha già ufficializzata (sindaci, da Jonathan Lobati a Beatrice Bolandrini), mentre la Lega è più indietro. Il Carroccio ha raccolto le proposte dei territori, che però sono circa il doppio rispetto ai posti realmente disponibili per le liste delle Regionali e delle Politiche. A inizio settimana toccherà al segretario lombardo Paolo Grimoldi e a Matteo Salvini sciogliere i nodi. Per il resto, sulle Politiche, è nebbia. Praticamente tutte le segreterie provinciali delle forze maggiori sono in attesa di indicazioni dai vertici romani (o milanesi). I grillini attendono l’elenco dei nomi tra i quali potranno essere votati on line i candidati, mentre Renzi e Berlusconi tengono in sospeso i livelli regionali e provinciali sui nomi che verranno schierati per Camera e Senato: il timore diffuso è di dover sopportare, soprattutto al proporzionale, un carico eccessivo di «paracadutati».
Intanto, è pronto il programma della giornata bergamasca del candidato di centrodestra alla presidenza della Regione, Attilio Fontana. Per lui domani prima uscita sul territorio. Si inizierà alle 9.30 con le visite ai caseifici Defendi a Vidalengo e Arrigoni a Pagazzano, e si proseguirà alle 11 a Cascina Italia, a Spirano. Quindi pranzo organizzato dallo chef Chicco Coria (da decidere la location). Nel pomeriggio: alle 15.30 incontro pubblico all’Auditorium Nassiryia di Alzano e alle 18 incontro a porte chiuse con un gruppo di imprenditori a Telgate.