Mutuo estinto in 31 mesi Villa dei rom sequestrata
Il tribunale: redditi quasi nulli per gli Hudorovich di Cologno
Il proprietario è un rom Hudorovich di 21 anni che non ha un lavoro. La sua villa, a Cologno al Serio, è stata sequestrata perché ai carabinieri del nucleo investigativo non tornano i conti tra beni e redditi dichiarati, pari a zero o comunque bassi. L’acquisto della villa, con magazzino e box, è l’esito di un giro di pagamenti con vaglia postali mai incassati e un mutuo di 300.000 euro in banca da pagare in 25 anni, ma estinto in 31 mesi.
«Intestazione fittizia» Secondo la Distrettuale la casa è stata comprata attraverso un giro di familiari
Sarebbe un record per chiunque, salvo un colpo di fortuna tipo vincita alla lotteria. Chiedere, soprattutto ottenere, un finanziamento in banca per 300.000 euro da ripagare in 25 anni e riuscire a restituirlo in 31 mesi.
E invece è successo, come emerge dalle indagini patrimoniali dei carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo sui passaggi di proprietà di una villa di Cologno al Serio, ora sequestrata come misura di prevenzione ai fini della confisca. Via Amerigo Vespucci 5, dieci vani, 280 metri quadrati, palme in giardino, magazzino e box auto. Valore commerciale 500 mila euro. Il proprietario risulta Fardi Hudorovich, 21 anni, con reddito dichiarato zero. Ma secondo il Tribunale per le misure di prevenzione di Brescia, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Sandro Raimondi della Distrettuale, l’intestazione è fittizia. Piuttosto, ritiene la Procura, la casa è del padre Zorane che ci abita con moglie e figlio. Il giro è complesso, ma un dato risulta piuttosto chiaro dalle verifiche patrimoniali sulla cerchia familiare del ragazzo: di soldi ne sono girati parecchi, eppure i redditi dichiarati sono «modestissimi». Da qui, parola del collegio di tre giudici, i «sufficienti indizi dell’illecita provenienza» del denaro utilizzato per comprare la villa.
Le donne, in questa vicenda come in altre famiglie rom, hanno un ruolo. Compaiono per lo più intestatarie di case e proprietà pur senza avere reddito o avendo redditi bassi. È in questo contesto che si inserisce il finanziamento di 300.000 euro in una banca della provincia di Bergamo. L’acquisto della villa di Fardi Hudorovich parte proprio da una donna. È da lei che nel 2015, appena diciottenne, compra un’abitazione a Urgnano per 180.000 euro. Paga con assegni postali, che non vengono incassati. L’anno dopo permuta la casa con la villa di Cologno della zia materna. All’epoca vale 380.000 euro e la differenza viene pagata con dei vaglia postali emessi da alcuni parenti o conoscenti del giovane. La stessa zia e la mamma, ma anche la convivente di un rom appartenente ad un’altra famiglia nota, quella degli Horvat. Sono cifre significative, dai 10.000 ai 95.000 euro, a fronte di redditi bassi se non inesistenti. Come quello dello stesso papà del ragazzo (per altro successivo al 2016, come autista in affidamento in prova ai servizi sociali) che ha un passato di condanne per furto, truffa, ricettazione, rapina. Nonostante il sequestro, anche per evitare altri passaggi di mano, la famiglia Hudorovich può continuare a vivere nella villa. Bisognerà vedere se il tribunale disporrà la confisca, anche alla luce delle argomentazioni dell’avvocato (non è stato possibile rintraccialo).
Lo scorso anno, al termine di un’indagine dei carabinieri e della finanza, la Procura di Bergamo aveva chiesto la sorveglianza speciale per 20 persone, in prevalenza delle famiglie rom Horvat e Nicolini, e la confisca di diverse case. Il tribunale aveva concesso sei sorveglianze (revocate in appello) e tre confische.