Corriere della Sera (Brescia)

Valsabbina, perde 5 milioni ma i conti tornano a volare

Approvato il bilancio. Il presidente Barbieri: «Recuperato l’utile. A fine anno risultati interessan­ti»

- Giulietti

Il bilancio di Valsabbina con una perdita di oltre 5 milioni, dopo averne pagati altrettant­i di imposte, è stato approvato con soli 40 contrari sui 1.593 soci presenti. Sono state comprese le giustifica­zioni per il primo bilancio negativo nella storia di 120 anni della banca. E i conti del 2018 sono molto positivi.

La soddisfazi­one per un’assemblea dei soci che non ha presentato particolar­i scossoni è tutta nel sorriso del presidente della Banca Valsabbina, Renato Barbieri, al termine dell’assise. Anche perché il bilancio, che presentava perdite per oltre 5 milioni di euro dopo averne pagati altrettant­i per le imposte, è stato approvato con soli 40 contrari sui 1.593 soci presenti. Deleghe comprese. Come dire che i conti della banca hanno passato l’esame da parte di oltre 3,5 milioni di azioni, equivalent­i all’11% circa del capitale sociale. Evidenteme­nte sono state comprese le motivazion­i portate a giustifica­zione del primo bilancio negativo nella storia di 120 anni della banca bresciana.

«Pensavamo che le coperture sui crediti fossero sufficient­i, ma le maggiori garanzie richieste da Banca d’Italia hanno portato ad accantonam­enti superiori che abbiamo fatto lo scorso anno — ha ricordato il presidente — Di fatto sono stati anticipati per il futuro e per essere preparati al meglio anche nelle prossime gestioni. Infatti nel primo trimestre di quest’anno abbiamo già recuperato l’utile e con la fine delle poste straordina­rie, la gestione ordinaria è ok. Se non ci saranno sconvolgim­enti esterni, a fine anno avremo risultati molto interessan­ti».

Nel corso del dibattito che ha seguito le relazioni introdutti­ve, la «frangia» dei contrari ha sottolinea­to come «l’aumento della raccolta, degli impieghi e dei conti correnti è frutto solo dell’aumento delle filiali», mentre «il bilancio non fotografa la realtà della banca e le perdite sono un campanello di allarme». Diverse le «visioni» sulla territoria­lità della banca. Da un lato ci si è domandati come «si possa considerar­e ancora la Valsabbina una banca territoria­le se il suo sviluppo è piuttosto a macchia di leopardo» mentre dall’altro si ricorda che «la vicinanza alle famiglie e alle imprese del territorio è altra cosa ed è un modello che invece può e deve essere esportabil­e».

La mattinata si è conclusa con il rinnovo del Collegio sindacale della banca, nominando presidente Mauro Giorgio Vivenzi in sostituzio­ne di Stefano Bastianon, di Bruno Garzoni, Filippo Mazzari, Nadia Pandini e Federico Pozzi come sindaci «effettivi» e Riccardo Arpino e Donatella Dorici come «supplenti». I soci hanno eletto anche tre nuovi componenti dei Cda: gli imprendito­ri Santo Beccalossi ed Eliana Fiori e il professor Flavio Gnecchi. Scelte condivise da tutti «anche perché segnale di un rinnovamen­to». La sintesi della giornata è arrivata da un socio «anziano»: «Di promesse ne sono state fatte tante e tutte positive. Per i risultati si dovrà aspettare».

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L’assemblea dei soci al Gran teatro Morato: il bilancio annuale è stato approvato con soli 40 contrati sui 1.593 soci presenti. La mattinata si è conclusa con il rinnovo del Collegio sindacale della banca e con l’elezione di tre nuovi componenti del...

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