Corriere della Sera (Brescia)

Cibo e fake news, il segreto del benessere

Diete intransige­nti, fake news sul cibo, tumori La ricetta dei benessere data dai massimi esperti

- Di A. Troncana a pagina

 Curigliano Le bufale più grosse riguardano gli alimenti anti-cancro: una sana alimentazi­one può aiutare a tollerare la terapia, ma non cura

base di colori, pubblicità di cibi light: professor Curigliano, quali sono le fake news da smascherar­e sull’alimentazi­one?

«Le bufale più grosse riguardano gli alimenti anticancro: una sana alimentazi­one può aiutare a tollerare la terapia, ma non cura la malattia. Al tempo stesso, non esiste ad oggi una dimostrazi­one eloquente del fatto che una dieta particolar­e esponga al cancro. L’unica certezza è che certi alimenti, come la carne bruciacchi­ata o gli insaccati, favoriscan­o il tumore al colon».

Siamo un popolo di bulimici perennemen­te affamati.

«Non facciamo altro che mangiare. Eppure, come dimostra anche il professor Longo, il digiuno allunga la vita: se lo si osserva per un certo periodo, le cellule si rigenerano. Sembra un consiglio banale, ma mangiare di meno aumenta l’aspettativ­a di vita».

Certi fanatici si nutrono solo di alimenti light. «Senza grassi non significa salutare: uno studio inglese, Pure, ha dimostrato che la mortalità aumenta con l’alimentazi­one fat free, povera di grassi».

Lei è oncologo: quant’è importante il cibo per i suoi pazienti?

«L’obesità, come il fumo, predispone al cancro. Ai pazienti guariti dal tumore raccomando sempre di non ingrassare ma di seguire una dieta povera di carboidrat­i, abbinata all’attività fisica. Ed è dimostrato che osservare un’alimentazi­one sana durante la chemiotera­pia e la radioterap­ia — evitando cibi elaborati o piccanti — riduca gli effetti collateral­i».

Il suo elisir di lunga vita? «Sport mezz’ora al giorno e moderazion­e a tavola».

Lo chef salutista Oltre a ricercator­i di fama internazio­nale parlerà di cibo e salute lo chef Davide Oldani

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 ??  ?? Provocazio­ne d’artista Una mucca sezionata e conservata nella formaldeid­e, firmata dall’artista britannico Damien Hirst: l’uso di animali veri da parte dell’artista ha spesso fatto discutere. Ma lui si è sempre difeso, sostenendo chesi trattasse di animali destinati alla macellazio­ne
Provocazio­ne d’artista Una mucca sezionata e conservata nella formaldeid­e, firmata dall’artista britannico Damien Hirst: l’uso di animali veri da parte dell’artista ha spesso fatto discutere. Ma lui si è sempre difeso, sostenendo chesi trattasse di animali destinati alla macellazio­ne

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