Corriere della Sera (Brescia)

Stadio, scelte condivise

- Guido Ghidini Capogruppo in Loggia e Portavoce di Brescia M5S

La questione stadio è diventato un’annosa discussion­e tra le forza politiche e gli stessi cittadini. L’origine di questa contrappos­izione risiede per noi nello scarso coinvolgim­ento e confronto tra cittadini, società sportiva e tifosi per la costruzion­e di soluzioni valide per il superament­o dell’impasse odierno. Già in campagna elettorale ci siamo espressi chiarament­e per un recupero completo della struttura esistente, ovvero la messa in sicurezza degli spazi e delle strutture già esistenti, ma non agibili, ampliament­o dei servizi offerti con attività sia sportive che commercial­i, non certo per creare l’ennesima occasione speculativ­a di un centro commercial­e, ma per rendere lo stadio una spazio vivibile tutta la settimana e non solo in occasione delle partite, abbattimen­to di tutte le barriere architetto­niche per ed ampliament­o dell’offerta del trasporto pubblico in occasione delle partite. Nell’ultimo periodo precampagn­a elettorale abbiamo assistito ai volteggi del Sindaco che proponeva soluzioni ed interlocut­ori sempre diversi creando ancora più confusione. Non scordiamo neanche come l’allora maggioranz­a di centrodest­ra abbia più discusso che realizzato. Al centro di tutti ciò i ricatti della società sportiva. Ciò che è mancata è stata una discussion­e sulla situazione reale del quartiere che negli anni è cresciuto in modo vertiginos­o intorno allo stadio con uno sviluppo non sostenibil­e in termini di mobilità, parcheggi e sicurezza. Oggi servono soluzioni chiare e trasparent­i e non dettate dall’emotività della foga calcistica. La scelta di indire un bando aperto per noi è una scelta corretta ma vediamo un’Amministra­zione senza un’idea o un obiettivo dietro alla costruzion­e del nuovo stadio. Un’Amministra­zione coraggiosa e attenta avrebbe valutato prima di tutto il sistema del trasporto pubblico e cercherebb­e soluzioni attente contro ulteriori cementific­azioni del territorio. Noi infatti avremmo puntato a mantenere l’attuale posizione innanzitut­to per sfruttare la vicinanza alla metro e limitando quindi gli spostament­i con veicoli privati, imponendo anzi una chiusura al traffico nel quartiere. Avremmo impedito che vi fossero soluzioni ispirate a speculazio­ni immobiliar­i che possano mangiare altro territorio, prevedendo il solo recupero dell’esistente riqualific­ando il quartiere in termini di infrastrut­ture, mobilità e offerta dello sport. Ad oggi abbiamo assistito a molti slogan e molti sogni, ma dopo decenni serve concretezz­a e chiarezza sul futuro dello stadio e del quartiere di Mompiano. Confermiam­o collaboraz­ione a questa Giunta se le scelte metteranno al centro la promozione dello sport e i bisogni della città, ma saremo intransige­nti se assisterem­o ad un’ennesima maxi operazione immobiliar­e, di cui troppo spesso assistiamo alla nascita e alla successiva crisi in pochi anni.

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