Stadio, scelte condivise
La questione stadio è diventato un’annosa discussione tra le forza politiche e gli stessi cittadini. L’origine di questa contrapposizione risiede per noi nello scarso coinvolgimento e confronto tra cittadini, società sportiva e tifosi per la costruzione di soluzioni valide per il superamento dell’impasse odierno. Già in campagna elettorale ci siamo espressi chiaramente per un recupero completo della struttura esistente, ovvero la messa in sicurezza degli spazi e delle strutture già esistenti, ma non agibili, ampliamento dei servizi offerti con attività sia sportive che commerciali, non certo per creare l’ennesima occasione speculativa di un centro commerciale, ma per rendere lo stadio una spazio vivibile tutta la settimana e non solo in occasione delle partite, abbattimento di tutte le barriere architettoniche per ed ampliamento dell’offerta del trasporto pubblico in occasione delle partite. Nell’ultimo periodo precampagna elettorale abbiamo assistito ai volteggi del Sindaco che proponeva soluzioni ed interlocutori sempre diversi creando ancora più confusione. Non scordiamo neanche come l’allora maggioranza di centrodestra abbia più discusso che realizzato. Al centro di tutti ciò i ricatti della società sportiva. Ciò che è mancata è stata una discussione sulla situazione reale del quartiere che negli anni è cresciuto in modo vertiginoso intorno allo stadio con uno sviluppo non sostenibile in termini di mobilità, parcheggi e sicurezza. Oggi servono soluzioni chiare e trasparenti e non dettate dall’emotività della foga calcistica. La scelta di indire un bando aperto per noi è una scelta corretta ma vediamo un’Amministrazione senza un’idea o un obiettivo dietro alla costruzione del nuovo stadio. Un’Amministrazione coraggiosa e attenta avrebbe valutato prima di tutto il sistema del trasporto pubblico e cercherebbe soluzioni attente contro ulteriori cementificazioni del territorio. Noi infatti avremmo puntato a mantenere l’attuale posizione innanzitutto per sfruttare la vicinanza alla metro e limitando quindi gli spostamenti con veicoli privati, imponendo anzi una chiusura al traffico nel quartiere. Avremmo impedito che vi fossero soluzioni ispirate a speculazioni immobiliari che possano mangiare altro territorio, prevedendo il solo recupero dell’esistente riqualificando il quartiere in termini di infrastrutture, mobilità e offerta dello sport. Ad oggi abbiamo assistito a molti slogan e molti sogni, ma dopo decenni serve concretezza e chiarezza sul futuro dello stadio e del quartiere di Mompiano. Confermiamo collaborazione a questa Giunta se le scelte metteranno al centro la promozione dello sport e i bisogni della città, ma saremo intransigenti se assisteremo ad un’ennesima maxi operazione immobiliare, di cui troppo spesso assistiamo alla nascita e alla successiva crisi in pochi anni.