Corriere della Sera - Io Donna
LE SCELTE DI UN SENATORE
Il senatore Vincenzo D’Anna, 64 anni, da Santa Maria a Vico, Caserta, e per i cronisti parlamentari fonte inesauribile di notizie e retroscena: furbissimo, perfdo, ex democristiano, poi berlusconiano di ferro, è stato tra i primi a mollare il Cavaliere al suo destino; ora è con Denis Verdini e le sue truppe pronte a muovere, se serve, in soccorso di Renzi e del Pd. Ma davvero vi continua a sembrare così strana questa nostra scelta politica?
Più che strana, senatore, inquietante...
Be’, allora le spiego le ragioni per cui abbiamo lasciato in massa Berlusconi...
Continui.
Eh... Mannaggia... Il fatto è che quello... Eh... Quello sta gravemente malato...
Ma no?
Eh... E sa come si chiama la malattia di Berlusconi? Albagia galoppante.
Albagia: boria, vanità pomposa.
Esatto: quell’uomo non riesce ad accettare l’idea che il suo tempo è concluso. Che servirebbe un’altra leadership. Niente: non si rassegna. E guardi che era malmostoso pure quando, grazie al patto del Nazareno, Verdini era riuscito a rimetterlo sulla scena politica...
Abbiamo sempre detto che...
Guardi, a me di quello che è sempre stato detto, non importa nulla. Io voglio continuare a vivere politicamente. Perciò, quando abbiamo capito che stavano trasformando Palazzo Grazioli nel bunker di Berlino, abbiamo fatto le valige.
Traditori.
No... Uomini che, per il bene del Paese, vogliono fare le riforme... E quelle si possono fare con Renzi, mica con Berlusconi...