Corriere della Sera - Io Donna
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IL SIMBOLISMO Fra le matrici di Dubuffet, anche il simbolismo. Nell’esposizione milanese è stato disegnato un itinerario filologicamente puntuale e rigoroso, anche se prevedibile, costellato di opere nelle quali si vuole far affiorare la dimensione emotiva della natura. La sfida: svelare i segreti dei fenomeni. Ecco le anamorfosi di Fernand Khnopff, le invenzioni di Max Klinger, le divagazioni demoniache di Odillon Redon, le rappresentazioni mitologiche di Gustave Moreau (a lato) e le riscritture amorose di Giovanni Segantini.