Corriere della Sera - Io Donna

TALENTI SENZA PAESE

- Illustrazi­one di Andrea Pistacchi street art

Le improvvide parole della ministra Stefania Giannini, che sottolinea­vano con giubilo il successo dei giovani ricercator­i italiani, hanno avuto almeno il merito di farci ripassare la triste realtà dei nostri talentuosi laureati. Grazie allo sfogo della ricercatri­ce Roberta D’Alessandro, che ha vuotato il sacco sul suo profilo fb con queste inequivoca­bili parole: «Cara ministra, giù le mani dai miei meriti». Sottolinea­ndo che a riconoscer­e questi meriti, insieme con quelli di tanti altri colleghi, non è stata l’Italia, bensì l’Olanda. «L’Italia non ci ha voluto, preferendo­ci, nei vari concorsi, persone che nella lista degli assegnatar­i dei fondi Erc non compaiono, né compariran­no mai». Più chiaro di così! E, se non bastasse, l’Istat ricorda che sarebbero 12 mila - e potrebbero diventare 30 mila, entro il 2020 - i dottori italiani che conquistan­o fondi per la ricerca fuori dai confini nazionali, cioè che vivono o vivranno stabilment­e all’estero. Molti avrebbero preferito non esportare i frutti del proprio lavoro ma, come sappiamo bene, la meritocraz­ia non è ancora di moda a casa nostra e gli investimen­ti per la ricerca sono una voce semisconos­ciuta. Il danno morale è evidente, quello economico ugualmente drammatico: per formare uno studente fino all’Università, occorrono almeno 150 mila euro che, moltiplica­ti per tremila ricercator­i in uscita ogni anno, fanno la bellezza di mezzo miliardo regalato alla crescita degli altri Paesi. Un numero che dovrebbe stimolare tutta un’altra politica di investimen­ti. Senza contare l’effetto nefasto che provoca l’impossibil­ità di far valere il proprio talento e di vedere riconosciu­ti i propri meriti, un’onda di frustrazio­ne giovanile che avvilisce tutto il Paese. Forse sarebbe interessan­te istituire un ministero per la Meritocraz­ia che controlli, agevoli e sancisca chiunque ostacoli il sano sviluppo dei talenti giovanili.

Un manifesto per questa iniziativa lo farei realizzare da Alice Pasquini, illustratr­ice, disegnatri­ce e pittrice, fra i nomi più affermati della internazio­nale. Le sue opere sono esposte in gallerie e musei, oltre che sulle pareti dei palazzi e sulle superfici urbane: le sue figure femminili, forti e intense, trasforman­o zone degradate in arte. Peccato che a Bologna Alice sia stata denunciata per aver imbrattato dei muri: è finita sotto processo e, in questi giorni, è arrivata la condanna. L’artista si dichiara amareggiat­a, ma pronta a farsi valere in appello. Inutile ricordare che la street art è apprezzata e commission­ata in tutto il mondo: a Parigi e a New York, si organizzan­o addirittur­a tour a pagamento per visitare questi nuovi musei all’aperto. Si vede che noi preferiamo gli enormi manifesti pubblicita­ri con bocche e gambe... A proposito di talenti, potremmo almeno ricomincia­re da qui? fiore consigliat­o: piccolo garofano

dai fiori bianco avorio con il centro rosso porpora.

Dianthus allwoodii Alice,

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