Corriere della Sera - Io Donna

Born to be Blue,

- (ride).

da solo contro i suo demoni. Faceva uso di droghe e di morfina, molto diffusa nell’ambiente del jazz nel primo dopoguerra. I suoi eroi erano Billie Holiday, Charlie Parker, Miles Davis, tutti artisti che usavano stupefacen­ti. Lei è padre di quattro figli, (di 17, 14, 7 e 4 anni). Come affronta con loro il problema della droga? La cosa migliore è non gettare parole al vento. Da padre puoi ripetere quanto vuoi che le droghe sono insidiose, ma l’unica cosa che conta è l’esempio. Mia madre, che ha sempre fumato come un turco, mi ripeteva di non farlo Non c’è nulla che i ragazzi trovino piu irritante di un “vecchio” che dica loro cosa fare. Io cerco di mostrare ai miei figli come essere felici. E che cosa rende felice lei? Quando ero giovane, ottenere qualcosa che volevo, adesso non è più così: il piacere è piuttosto nella ricerca di qualcosa, nell’impegnarsi per raggiunger­la. Un fi lm che ha successo dovrebbe farti sentire felice, in realtà io lo sono di più durante la lavorazion­e. Quando fi nisce sono sempre un po’ triste. Ai suoi figli che cosa suggerisce? Ai miei figli dico di impegnarsi nella vita, di provare a fare delle cose, anche se non sono perfette. Ricordo sempre quando da ragazzo partii con un gruppo di amici per un viaggio da una costa all’altra. Pensavo: «Sarà stupendo quando arriverò a San Francisco». Poi ci arrivi e il Grand Canyon diventa il posto che devi vedere, e poi il Texas. Ma quando torni a casa ti rendi conto che il divertimen­to è consistito proprio nel farlo, il viaggio... Qualcuno sostiene che le droghe liberano la creatività, catalizzan­o il genio. Soprattutt­o nella musica. Dizzy Gillespie era un genio e non ha mai usato droghe, anzi ha aiutato sempre i musicisti nei guai. I giovani devono capire che quelle di Amy Winehouse o di Nina Simone, figure così dotate, sexy, e autodistru­ttive, sono storie di enorme sofferenza. Il mio amico Philip Seymour Hoffman ha combattutt­o contro la sua dipendenza tutta la vita e per vent’anni l’ha tenuta a bada. Avrebbe potuto regalarci tante altre interpreta­zioni memorabili, vivere felice, e il suo talento non sarebbe certo venuto meno.

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