Corriere della Sera - Io Donna
L’INTELLIGENZA DEL CRISTALLO Un po’ bracciale, un po’... personal trainer. Grazie a una app che si collega all’ultima stella della maison
Bellezza, sport e tecnologia. Parole chiave della contemporaneità. Quando poi è un marchio a portarle nel proprio Dna, con tre secoli d’innovazione, rimescolare le carte sembrerebbe inevitabile. È il caso di Swarovski che, fra le galassie dei suoi cristalli, ha da poco lanciato una nuova stella: Activity Tracking Jewelry, bracciale-gioiello diviso fra il ruolo di orologio e quello di alleato sportivo al polso delle donne. L’hi-tech per il brand si declina al femminile: fra cinturini in silicone e bracciali Slake in Alcantara tempestati da cristalli, il quadrante sfaccettato si collega allo smartphone con una App pronta a svelare in tempo reale non solo calorie e rendimenti di varie attività, ma anche l’andamento del sonno. Un semplice tocco e le luci indicano sia l’ora sia le performance dell’attività fisica appena completata.
Esauriti in breve tempo nel mercato asiatico e americano, approdano su scala mondiale questi bijoux ideati per il fitness. Tendenza riconosciuta dall’intuito di Joan Ng che, dopo una carriera fra i vertici degli uffici svizzeri Swarovski, rientrata a Hong Kong lancia negli store locali questo gadget “gioiello”. «Il nostro Activity Tracking Jewelry s’inserisce in un mercato di consumatori decisamente maschile» sottolinea Joan, senior vice president product marketing per l’Asia. «È così versatile da poter essere sempre indossato, per mantenere in equilibrio stile e fitness durante l’intera giornata». Tra nuovi riflessi cristallini, è quasi d’obbligo ricordare l’absolute del brand: Daniel Swarovski, inventore nella Boemia del 1895 della prima macchina per il taglio e la lucidatura delle pietre in cristallo. Un primo salto nella tecnologia per un marchio che, forte di brevetti per colorazioni e tecniche d’incastonatura, approdò nel 1976 alla collezione Crystal Living con manufatti di home décor nati proprio 40 anni fa con il celebre topolino in cristallo, casualmente creato da un artigiano del brand durante le Olimpiadi Invernali di Innsbruck. Il successo fu globale. Un eredità gestita oggi dalla quinta generazione della famiglia grazie al sempre valido motto di Daniel Swarovski: «Migliorare costantemente ciò che è già buono».