Corriere della Sera - Io Donna
COME PILOTARE I SOGNI
Di ElenaMeli
Pensate all’esperienza più assurda che vorreste vivere, inconcepibile nella vita reale. Poi addormentatevi e godetevi il filmdove tutto quello che avete appena immaginato accade e voi ci siete in mezzo: interpreti e registi delle avventure più folli, potete dirigere il vostro sogno come vi pare. Benvenuti nel mondo degli “onironauti”, i fortunati che dicono di fare sogni lucidi: come Leonardo DiCaprio in Inception, il film visionario di Christopher Nolan, sannoche stanno dormendo ma riescono a pilotare i sogni, dando libero sfogo a tutti desideri. Sposarsi con il cantante che adoravamo da bambine, diventare regina d’ Inghilterra, volare sopra la città: chi non vorrebbe un avita noli mits, almenodi notte?
Secondo un gruppo di ricercatori australiani dell’Università di Adelaide chiunque potrebbe avere sogni on
demand: la “ricetta” è in unmix di tecniche che pare aumentinofinoal46% laprobabilitàdi fare sogni a comando. La prima è il test di realtà, per capire se stiamo dormendo o no e acquistare consapevolezza dello stato di veglia o sogno: se l’ orologio segna sempre la stessa ora, se attraversiamo un amano con un dito, se con un salto iniziamo a volare siamo in un sogno( ricordatela trottol adi Di Capri oche non smetteva di girare? Era il test di realtà sempre a portata di mano per un navigatore onirico di professione ). Una seconda tecnica è mettere la sveglia dopo cinque o redi sonno e riaddormentarsi quasi subito, per entrare velocemente nel sonnoREMche è la fase in cui i sogni lucidi sarebbero più probabili; il terzo metodoèuguale, maprimadi tornare sotto le coperte ci si deve ripetere che stiamo persogn aree che ciric orderemo distar sognando .« Così si sfruttala memoria prospettica, che usiamo per tenere a mente cosa fareinf uturo» has piegato DenholmAspy,l’ autore della ricerca (chi volesse approfondire può andare sul sito luciddrea
mingaustralia.com). «Sarà più facile, dopo, rammentare di sognarementre lo si sta facendo». E quindi decidere che direzione dare alla storia onirica. Possibile che sia così (apparentemente) facile? Meglio raffreddare gli entusiasmi, manipolare i sogni non è banale: «Il primo “ingrediente” del sogno lucido, ovvero accorgersi che si sta sognando, è esperienza comune. Diverso è controllare il sogno» frena Luigi De Gennaro, docente di psicofisiologia del sonno all’ università La Sapienza di Roma .« Non ci sono prove scientifiche che sia davvero fattibile, ancheperchénon è facile indagare la
faccenda: come essere sicuri, dall’esterno, che il sognato restia davvero guidando il suo sogno? C’ è chi racconta di riuscirci e desiste pure un fiorente mercato di metodi o strumenti che aiuterebbero gli oniro nauti, dagli occhiali speciali agli stimolatori elettrici da applicare al cranio( ci sono perfino le appper diventare manipolatori di sogni,n dr ). Maque sto è business, non scienza. E c’ è pure qualche rischio: gli stimolatori hanno un effetto sull’ attività mentale e usarli senza controllo, come fanno i ragazzi per indursi sogni lucidi, potrebbe avere conseguenze sul cervello». Lamateria insomma èda maneggiare con cura, perché si va a toccare il mondo più segreto di ciascun odino i. Sfiorando quasi paranormale e fantascienza, visto che secondo alcun ile esperienze di pre-morte altro non sarebbe roche sogni lucidi ec’ èpu rechi accarezza l’ idea di poter modificare i sogni altrui. Certo,l’ obiettivo è meritorio: se imparassimo a pilotare i sogni chi ha un disturbo post-traumatico da stress potrebbe liberarsi dalle visioni notturne di ricordi terribili, chi ha incubi ricorrenti potrebbe addormentarsi più sereno .« Ancorasi amo lontani, però: non sappiamo neppure perché si sogna» ammetteDeGennaro.
L’unica certezza? Il sogno è l’attività mentaledurante il sonno, con caratteristiche diverse rispetto a quelle della veglia, che spiegano le bizzarrie oniriche. Il cervello non può mai smettere di funzionare, così quando dorme sogna». Succede perfino ai pet, che forse immaginano il cibo o la caccia, e purea seppie e calamari: difficile sapere che cosa “sognino”, ma se anche gli animali lo fanno di certo dev’ essere un’ attività utile. Per rielaborare i fattidellavita, superare le esperienze negative, trovare soluzioni ai problemi: lei potesis onotante e forse il cervello ha bisogno anche degli incubi, come spiega una ricerca inglese secondo cui sarebbero un modo per sfogare le frustrazioni. E chissà, forse ci servono sogni “liberi” anziché a comando: sarebbe una faticaccia controllare anche quello che ci capita mentre dormiamo. Cercare poi un significato alle visioni strampalate della notte non è forse un modo per interrogarci e conoscerci meglio? Allora, se non diventeremo tutti onironauti, ci potremo consolare coi sogni a occhi aperti: pare che lasciar vagare lamente da svegli sia segno di creativitàe intelligenza. Edi sicuronon ha effetti collaterali.
Il cervello non può mai fermarsi, quindi ci fa sognare quando dormiamo. Un’attività utile, visto che riguarda anche gli animali