Corriere della Sera - Io Donna
Anna magnani, l’icona suprema
«se rideva, era la risata d’una baccante; se piangeva era il pianto d’una lamentatrice lucana», diceva di lei Indro Montanelli. Cocteau l’aveva definita “la spettinata più affascinante d’italia”. Popolarissima, icona suprema degli anni della ricostruzione, anna magnani era l’amante del regista roberto rossellini. Lui l’aveva resa indimenticabile come Pina, che in Roma città aperta rincorre il camion dove i tedeschi hanno caricato il suo uomo (foto sopra) e viene falciata dal mitra: la sequenza più famosa del neorealismo. separati entrambi, anna e roberto vivevano all’hotel excelsior a roma, il loro rapporto fin troppo vivace, fatto di liti movimentate da piatti che volano e grande passione, finché Roberto non la lasciò in modo indecoroso, dicendole che scendeva un momento per portare a spasso i cani e correndo invece all’aeroporto per raggiungere la sua nuova fiamma, Ingrid Bergman. la sfilata nel corso della quale la contessa Pia Bellentani uccide l’amante, l’industriale Carlo Sacchi. È il primo vero scandalo del dopoguerra.
Ne seguiranno altri meno tragici. La cantante Mina nel 1963 ha un figlio da un uomo che non è suo marito, l’attore Corrado Pani, cosa che le costa un anno di ostracismo televisivo. L’attrice Stefania Sandrelli nel 1964 ha Amanda dal cantante Gino Paoli, che è già sposato. Nel bene e nel male, nel lavoro, nello spettacolo, nella moda, nella cultura, nella politica, le donne dal 1948 sono sempre più presenti, protagoniste. E oggi?
«L’italia resta per certi versi un Paese maschilista, resistono discriminazioni e violenze. Ma l’ascesa delle italiane è ormai inarrestabile» scrive Cazzullo. «La condizione di una giovane italiana è oggi incomparabilmente migliore di quella di una sua coetanea del 1948. Il debito di gratitudine che tutti noi, uomini compresi, abbiamo per le donne della Ricostruzione, per le nostre madri e le nostre nonne, è immenso». Come dargli torto?