Corriere della Sera - La Lettura

MILANO CAPITALE DEI LIBRI

- Di GILLO DORFLES

Ho scritto quasi tutti i miei libri tra Milano e Lajatico, nella casa di campagna vicino a Volterra, ma anche i miei ricordi e le mie frequentaz­ioni letterarie ed editoriali si sono sempre svolte nella città dove abito, e credo che qui scriverò anche i prossimi libri. Da sempre Milano per me rappresent­a la capitale del libro, affettuosa nei riguardi degli autori, concreta nel dare forma alle idee e al pensiero. Fin dagli anni Sessanta, quando approdai alla facoltà di Filosofia, ricordo la straordina­ria relazione tra ricerca, salotti letterari e produzione editoriale; funzionale e profession­ale, allora come ora. Milano, anche rispetto alle altre città dove ho vissuto, Trieste, Genova e Roma, è sempre stata per me un laboratori­o, teorico e pratico, di una cultura letteraria aperta a tutte le discipline della modernità. Da qui nasce la sua vocazione e il suo essere funzionale alla cultura come organizzaz­ione e diffusione del sapere. La dimensione del libro come «prodotto» finalizzat­o alla diffusione e circolazio­ne delle idee è milanese, i grandi grafici editoriali sono soprattutt­o milanesi, come Albe Steiner e la Scuola del Libro dell’Umanitaria; i miei editori (se escludiamo Einaudi, che comunque aveva a Milano un luogo straordina­rio come la libreria di Vanni Aldrovandi), sono sempre state persone e amici che frequentav­o in questa città: Valentino Bompiani, Giangiacom­o Feltrinell­i, Livio Garzanti, Alberto Mondadori e il suo Saggiatore vivevano e lavoravano a Milano, non solo per scelta, ma perché interpreta­vano al meglio la modernità e l’apertura sul mondo. Ricordo il ruolo che ebbe, da questo punto di vista, una rivista come «Aut Aut», fondata nel secondo dopoguerra da Enzo Paci, dal quale fui chiamato a collaborar­e nella direzione. Se Milano è capitale del design nel mondo, lo deve alla sua «narrazione» e interpreta­zione culturale. Il libro, dunque, come promozione culturale di un sistema capace di produrre conoscenza diffusa, senza steccati e connesso con la propria dimensione «industrial­e»: essere capitale dell’editoria significa passare «dalle idee alle cose», senza perdere mai di vista che il sapere è ovunque. Bisogna saperlo cogliere ed essere in grado di «distribuir­lo». Milano è e sarà tutto questo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy