«Diamo il la» Educare alla musica fin dall’asilo
Per chi ha ancora negli occhi lo spettacolo delle orchestre infantili e giovanili venezuelane ospitate a Milano ad agosto è una grande notizia, esattamene come per i tanti che lamentano una scarsa o nulla attenzione alla musica nelle scuole italiane. A marzo è stato avviato in due scuole dell’infanzia un progetto di educazione musicale che già all’inizio del nuovo anno scolastico ha raddoppiato le sedi coinvolte, toccando le scuole dell’infanzia dei Bastioni di Porta Nuova, di via Quadrio, di via Palermo e di Via Pastrengo, per un totale di 530 bambini e una cinquantina di educatori formatisi attraverso un corso triennale preparato da Reggio Children. L’iniziativa è sostenuta dal Comune di Milano e promossa da «Diamo il la», associazione non profit creata a gennaio con lo scopo dichiarato di rendere la musica un elemento permeante la vita e fondante la personalità sin dai primi anni dell’infanzia. Come nell’esperienza venezuelana, anche qui la musica non è pura esperienza estetica ma integralmente umana e sociale, come ha sottolineato ieri presentando il progetto Giuseppina Manin, giornalista musicale del «Corriere» e presidentessa dell’associazione: «La musica va inserita fin dagli inizi del percorso didattico, ma non come momento specialistico, bensì come esperienza fondamentale della formazione di una persona aperta al mondo e alla sua molteplicità, anche sonora. La musica, non legata alla parola e dunque immune dai problemi linguistici delle diverse etnie di provenienza, è un’occasione straordinaria di educazione all’ascolto, può divenire strumento di aggregazione civica, integrazione sociale, coesione del gruppo». Parole cui ha fatto eco la testimonianza del direttore musicale scaligero Riccardo Chailly: «Partire con un’educazione alla musica fin dai primissimi anni significa far capire le diverse opportunità che la musica può offrire: può essere la compagna di tutta la vita, un’illuminazione per una futura professione o semplicemente creare consapevolezza nell’ascolto, di qualsiasi natura esso sia, favorendo l’apertura verso culture diverse».