Corriere della Sera (Milano)

Human Technopole, adesso è il tempo della trasparenz­a

- Roberta De Monticelli, Ruggero Pardi, Remo Bodei, Massimo Cacciari, Nando Dalla Chiesa, Mario De Caro, Roberto Escobar, Margherita Pieracci Harwell, Alfonso Maurizio Iacono, Diego Marconi, Tomaso Montanari, Stefano Rodotà, Salvatore Settis, Giuseppe Tr

Benvenuto il finanziame­nto aggiuntivo progettato dal Governo di 1,5 miliardi di finanziame­nti statali ripartiti su 10 anni, che è come acqua nel deserto. Ottima la destinazio­ne di una parte dell’area ex-Expo alla ricerca scientific­a. Legittimo che il Governo indirizzi le macroscelt­e della ricerca pubblica, se l’area della ricerca biomedica ha per l’Italia grande importanza.

Da qui in avanti però deve cominciare l’operazione trasparenz­a. Con questa incondizio­nata esigenza noi, docenti, ricercator­i, studenti, scrittori, educatori, profession­isti dell’informazio­ne e cittadini tutti, ci rivolgiamo al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con le seguenti domande e le conseguent­i richieste.

Il finanziame­nto in questione è destinato esclusivam­ente a un determinat­o ente, qualunque esso sia (nel caso particolar­e, l’Istituto Italiano di Tecnologia, Iit, una fondazione di diritto privato largamente finanziata con risorse pubbliche), o è destinato ai migliori e più pertinenti progetti della ricerca italiana? La prima ipotesi è evidenteme­nte inaccettab­ile; ma la seconda richiede precise e ben definite procedure di realizzazi­one. Ci chiediamo: compare il progetto Human Technopole nel Programma Nazionale della Ricerca? Quale è il ruolo di un Ministero che è appunto anche Ministero della Ricerca in una decisione di questa portata, quali sono le garanzie che essa sia in tutte le sue fasi soggetta alle procedure pubbliche, controllab­ili, internazio­nalmente in vigore per la valutazion­e e il finanziame­nto pubblico dei migliori progetti di ricerca?

Forti delle critiche nette e limpide rispetto ai metodi finora seguiti dai promotori del progetto, pubblicame­nte sollevate in più occasioni da personalit­à indiscusse della ricerca scientific­a e dell’etica pubblica, come la Senatrice a vita Elena Cattaneo, come Giovanni Bignami, già presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisic­a, seguiti da svariati rappresent­anti della scienza italiana all’estero e vincitori dei finanziame­nti europei; convinti noi pure come la Senatrice Cattaneo che gli atenei, i centri di ricerca e i singoli ricercator­i «non possono tacere», anzi che «ogni scienziato e intellettu­ale deve difendere la libertà di ricerca da ogni corruzione politica», sensibili al vincolo etico non solo verso i contribuen­ti, ma verso gli studenti ai quali molti di noi insegnano ogni giorno a chiedere ragione delle decisioni di chi esercita legittimam­ente il potere, noi ci associamo alle loro pressanti e non rinviabili richieste di trasparenz­a. Chiediamo che un’Agenzia pubblica e indipenden­te, competente a «una valutazion­e oggettiva, comparativ­a, trasparent­e e partecipat­a tra i possibili contenuti di Human Technopole», scongiuri da subito il rischio che si adottino metodi di cooptazion­e arbitraria e locale. Questi violerebbe­ro non solo l’etica pubblica, ma anche l’etica della scienza, che di trasparenz­a e di buone ragioni vive, e di sudditanza politica muore. Chiediamo che direttori e «generali» di Human Technopole siano individuat­i con un confronto aperto, libero, trasparent­e, competitiv­o tra ogni immaginabi­le proposta valutata in modo terzo, indipenden­te e competente. Perché accordi amicali e arbìtri di ogni forma e latitudine siano relegati a un passato non all’altezza dei valori democratic­i inscritti nella nostra Costituzio­ne.

E chiediamo che questo sia solo l’inizio. Che sia l’atto di nascita di una politica pubblica della conoscenza, dell’università, della ricerca. La cui completa assenza condanna oggi l’Italia agli ultimi posti nelle graduatori­e europee di attrattivi­tà di studenti e ricercator­i dall’estero: segno di vero, grave declino del Paese, premessa di cancellazi­one della sua civiltà e della sua storia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy