Corriere della Sera (Milano)

Gli ultimi tesori e il ritorno del re milanese della coca

In Uruguay Rocco Morabito aveva comprato una tenuta da 4 milioni di dollari

- di Andrea Galli

L’ultima volta a Milano fu nel 1994. Quando, per sfuggire all’arresto, il boss e broker della droga Rocco Morabito lasciò la città. Dopo l’arresto a settembre in Uruguay, il giudice ha avallato l’estradizio­ne. S’attende il secondo grado. Morabito ha un tesoro di tenute e ville. Potrebbe esser tornato in Italia durante la latitanza. Difficile ora parli: probabile conservi i segreti. Il ruolo della moglie e la vita del boss in cella a Montevideo.

Nel blocco 5 del carcer central di Montevideo, capitale dell’Uruguay dov’è estate, il boss della ’ndrangheta Rocco Morabito, detto ’u Tamunga, vive con polo e bermuda di classe; è il detenuto più famoso insieme al sindacalis­ta Marcelo Balcedo, arrestato per riciclaggi­o, e a tredici rapinatori messicani. Sono tutti collegati a Punta del Este, località turistica sull’oceano: Morabito ha una villa, Balcedo una fattoria dove nascondeva blocchi di banconote mentre i bandidos a febbraio hanno assaltato la gioielleri­a dell’hotel Enjoy, camere con terrazzi per ammirare l’Atlantico. Sindacalis­ta e rapinatori li lasciamo però al loro destino: ci interessa Morabito, figura centrale nella storia criminale di Milano. È stato catturato il 4 settembre. Dopo 23 anni di latitanza. Ora, al termine di una carcerazio­ne che come raccontano i giornalist­i del Pais, centenario quotidiano di Montevideo, l’ha visto sopportare serenament­e («È sorridente e si fa ben volere»),

’u Tamunga è pronto per tornare. Dolores Sanchez, giudice specializz­ata nel crimine organizzat­o, ha avallato l’estradizio­ne.

I quartieri di Milano

Morabito è nato 51 anni fa ad Africo, in provincia di Reggio Calabria e una delle culle della ’ndrangheta. Nipote di Domenico Antonio Mollica, boss dei Morabito-Palamara-Bruzzaniti, famiglia legata al patriarca Peppe Morabito, ’u Tamunga (il soprannome deriva dall’abitudine da ragazzo di girare col fuoristrad­a Dkw

Munga) era arrivato a Milano poco più che ventenne. La geografia dei pedinament­i l’aveva visto frequentar­e anche locali di viale Gian Galeazzo, piazzale Baracca e Porta Lodovica e un appartamen­to dello zio a Porta Romana. Broker internazio­nale della droga, Morabito era scappato nel 1994 in seguito all’ordine d’arresto. Era un’altra città, certo. Ma nessuno esclude che durante la latitanza Morabito sia stato a Milano, sempre per afdelle fari legati agli stupefacen­ti.

Le rete della moglie

Se c’è un uomo al quale deve andare gran merito è l’attuale procurator­e generale di Reggio Calabria, Dino Petralia, già consiglier­e del Csm e procurator­e aggiunto di Palermo. Sono stati gli inquirenti di Reggio Calabria, con tenacia e costanza, a condurre la regia ricerche di Morabito, stanato in un albergo della capitale dalla polizia uruguaiana in collaboraz­ione con i carabinier­i di Locri e la Direzione centrale anti-droga. ’U Tamunga aveva un passaporto falso intestato a un brasiliano. Nella villa di Punta del Este i poliziotti hanno trovato una pistola, 13 telefonini, 54.521 dollari e carte di credito. Morabito viveva con la figlia e la moglie, un’angolana che sembra goda di potenti coperture che avrebbero garantito l’impunità del boss e la libertà di passaggio fra nazioni. A cominciare dal Brasile.

Andata e ritorno

I tempi tecnici della partenza di un estradato si aggirano sui venti giorni. Bisogna prima capire se sarà definitiva­mente confermato il rimpatrio. L’avvocato di Morabito, Victor della Valle, ha presentato ricorso contro il provvedime­nto del giudice Sanchez che ha agito in opposizion­e al procurator­e generale di Montevideo, questi convinto della necessità di rifiutare la condanna italiana in contumacia. Il prossimo passaggio è la sentenza in secondo grado. In caso di parere favorevole, l’Interpol di Roma invierà i nomi del personale investigat­ivo che andrà in Uruguay. Per la prassi burocratic­a, la sosta si aggirerà sui quattro giorni, alla fine dei quali ’u Tamunga salirà scortato in aereo.

In Italia Morabito sarà preso in consegna in aeroporto dalla polizia penitenzia­ria: deve scontare trent’anni. ’U

Tamunga ha mille segreti. Da uomo di ’ndrangheta, difficile parli. In Sudamerica la moglie, arrestata a settembre e subito scarcerata, dovrà occuparsi delle tenute acquistate dal marito, da ultimi i seicento ettari da quattro milioni di dollari. Sempre che quelle tenute non vengano sequestrat­e e s’inabissi il tesoro di Morabito costruito sulla cocaina.

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El Pais). A sinistra Rocco Morabito, 51 anni, dopo l’arresto
Il boss Sopra l’ultima tenuta acquistata in Uruguay (foto El Pais). A sinistra Rocco Morabito, 51 anni, dopo l’arresto
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Indagini La «nota rossa» in spagnolo di ricerca dell’Interpol dell’ex latitante

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