Moscati, il cortile può attendere
Hanno scritto alle istituzioni, hanno pubblicato appelli sul giornale. Ma il progetto di riqualificazione della loro scuola (la Moscati in zona corso Sempione), seppur prevista, non è ancora iniziata.
Gentile Schiavi, avevo segnalato circa un anno fa (il 19 maggio 2017) il vergognoso stato di abbandono di una bella scuola di Milano, la Moscati, vicino a corso Sempione.
La mia lettera, pubblicata dal Corriere, diede ingenuamente ai genitori e ai nonni degli alunni la speranza che i lavori promessi sarebbero iniziati a breve.
Speravo di scriverle oggi una mail di aggiornamento con «Buone Notizie» ma non è così.
Purtroppo la situazione da allora non è cambiata: l’edificio sta cadendo a pezzi tra un rimpallo di responsabilità e un altro.
È bene cercare di fare il possibile per avere l’Agenzia del farmaco Ema a Milano, ma a volte occuparsi delle piccole (ma non tanto piccole…) cose può essere l’inizio di una società migliore… Non vorrei scriverle ancora tra un anno… Margherita Rosina
Gentile Margherita, forse ci sopravvalutiamo entrambi nella speranza di essere ascoltati. O forse i tempi degli appalti pubblici hanno dei limiti oggettivi che non si conciliano con i tempi normali. In questi casi penso a Expo e a quel che sarebbe (o meglio non sarebbe) stato senza un’accelerazione forzosa da parte di chi doveva inaugurare il sito espositivo entro una data stabilita. Ma due anni di attesa per i lavori promessi, dai, anche a me sembrano troppi. Il Comune risponde che i lavori di manutenzione straordinaria alla scuola Moscati sono stati deliberati: la scuola va rifatta e l’importo è di oltre cinque milioni. Non c’è inconciliabilità tra grandi e piccole cose: per i genitori dei bambini, una scuola a posto può valere come l’Ema. Qualcuno si farà vivo, mi auguro. Fra un anno vogliamo una fotografia più allegra di queste cesate.