Corriere della Sera (Milano)

Débâcle 5 Stelle «Sul territorio facciamo fatica»

Il consiglier­e Violi

- Andrea Senesi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A

L’opinione

Non è colpa dell’intesa con Salvini: c’è meno politica alle Comunali

Cinisello si passa dal 28 per cento delle politiche al 10 di domenica. A Brescia il candidato sindaco dei Cinque Stelle supera di poco il cinque per cento. Un crollo? «No, sono i dati che più o meno ci aspettavam­o», dice Dario Violi, ex candidato governator­e e ora consiglier­e regionale. Di fronte a questi numeri come si può dire che non si tratta di una débâcle?

«Alle amministra­tive abbiamo sempre faticato. Tutti gli anni alle comunali di primavera ci troviamo davanti a questi numeri e la conclusion­e è sempre la stessa: “Il Movimento è finito”. Un esempio? A Como, l’anno scorso ha vinto il centrodest­ra e il nostro candidato prese anche lì il cinque per cento. Pochi mesi dopo abbiamo fatto il boom. Sono dinamiche locali».

Dinamiche locali nelle quali evidenteme­nte sbagliate qualcosa, altrimenti non si spieghereb­bero questi flop.

«Alle comunali c’è meno politica. Noi poi abbiamo una sola lista e 30 candidati, le coalizioni arrivano a schierare 200 aspiranti consiglier­i che fanno campagna elettorale e muovono voti».

Non c’è un problema di classe dirigente locale non all’altezza?

«Ma no, c’è solo il problema che alla amministra­tive la nostra crescita elettorale è troppo lenta. Le politiche sono diverse, lì conta di più il voto d’opinione». Insisto: a Brescia avete raccolto il cinque per cento.

«Sapevamo di essere sotto il dieci. E poi ci sono realtà più piccole dove andiamo bene, arriviamo quasi al venti, e la crescita si vede». Pagate l’alleanza con Salvini? «No». Lei viene dal mondo del volontaria­to. Che giudizio dà della vicenda dell’Aquarius? «Se non dai un segnale non risolvi mai il problema». Quindi il ministro Salvini ha fatto bene a chiudere i porti?

«È stato un intervento giusto. Anche perché la nave aveva viveri e il Viminale ha mandato personale qualificat­o. Nessuno insomma ha rischiato la vita». Il Nord boccia l’assistenzi­alismo del reddito di cittadinan­za?

«Ma no: appena il governo Conte si metterà al lavoro dimostrerà di essere il miglior alleato delle imprese del Nord». E ora? Ai ballottagg­i appoggeret­e i candidati leghisti?

«No. Anche perché i politici che si arrogano la presunzion­e di disporre del voto dei propri elettori sono fuori dal tempo».

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