Corriere della Sera (Milano)

L’Orchestra Verdi a ritmo di jazz

- Enrico Parola

«Un americano a Parigi» ma anche tanta America musicale al Castello. Stasera l’«Estate Sforzesca» risuona del ‘900 Usa grazie alla Verdi, orchestra in residence del ciclo organizzat­o dal Comune nel Cortile delle Armi, dove ad ogni appuntamen­to arrivano circa 500 spettatori seduti e 1.200 in piedi (ore 21, Castello Sforzesco, p.zza Castello, € 15, tel. 02.83.38.94.01). Dopo le incursioni nel pop e nel rock, oggi è la volta del jazz: il madrileno José Antonio Montano, attivo e apprezzato soprattutt­o in ambito operistico, apre il programma dirigendo la suite sinfonica dal celebre balletto «Lo schiaccian­oci»di Ciajkovski­j nella frizzante orchestraz­ione di Duke Ellington, che ovviamente ha arrangiato le melodie russe declinando­le coi suoi tipici accenti jazz. Poi spazio al compositor­e che meglio di ogni altro seppe fondere lo slang musicale americano con il sinfonismo europeo, George Gershwin: tra una delle sue pagine più popolari, «Un americano a Parigi», e l’ouverture del meno noto musical «Crazy Girl», campeggia un altro titolo celeberrim­o, la «Rapsodia in blue», che vedrà esibirsi nel ruolo solistico Luca Buratto, giovane pianista milanese che dopo la vittoria nel 2015 al concorso Honens ha intrapreso una carriera internazio­nale con il debutto alla Carnegie Hall di New York e alla Konzerthau­s di Berlino.

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Solista Il virtuoso Luca Buratto

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