Corriere della Sera (Milano)

Le foto e i fiori al Campo 87 Quei 30 «anonimi per sbaglio»

Al Maggiore l’omaggio dei familiari alle salme «ignote». Il piano della Regione

- Di Alessandra Coppola e Gianni Santucci

sassi sono stati raccolti dalla terra nei dintorni e, allineati in un rettangolo, segnano il profilo della tomba più curata, dove accanto alla croce di plastica del Comune i parenti hanno messo una custodia in plexiglass per la foto, due vasi bianchi con piccoli mazzi di margherite, e poi altri due rametti di fiori, infilati nella ghiaia bianca e marrone con la quale è stata disegnata anche una piccola croce. È la tomba sistemata con più cura nel «campo 87», al cimitero Maggiore, lo spazio nel quale durante l’emergenza coronaviru­s sono state sepolte 128 vittime come salme «non reclamate» dalle famiglie: a vederlo oggi, si scopre che oltre alle quattro storie già raccontate dal Corriere, almeno una trentina di quei deceduti una famiglia ce l’aveva; figli, fratelli, sorelle e nipoti che da settimane vanno al «Musocco» e portano fiori e lumini, mettono qualche pianta e qualche vaso, dicono preghiere di fronte alle fotografie dei loro defunti, per strapparli almeno come effetto visivo e umano all’anonimato delle altre sepolture: allineate invece sotto la terra smossa e uniforme, una distesa interrotta solo da croci tutte uguali.

Entrambi questi aspetti del «campo 87» sono stati al centro di due riunioni nei giorni scorsi, la prima in prefettura e la seconda in Regione, al centro delle quali c’è stata, da una parte, la necessità di dare un aspetto più dignitoso alle sepolture, almeno con ceppi e lastre di marmo; dall’altra invece la necessità di una «revisione» delle procedure che per fretta, disguidi burocratic­i, o mancanza di comunicazi­one tra ospedali e Comune hanno portato al «campo 87» salme di persone per le quali i familiari avrebbero voluto una sepoltura non «d’ufficio».

Il Corriere nelle scorse settimane ha scoperto che le salme del professor L., dell’ex manager Gianni Fossati, della signora Maria Laratro e dell’ex dipendente Atm Vittorio Domeniconi, tutti morti a MilaI

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I fatti
● Nel pieno dell’emergenza Covid sono stati sepolti per errore alcuni defunti nel campo 87, quello delle salme non richieste
● La legge prevede tempi lunghi per la riesumazio­ne di morti per contagio
● I parenti chiedono una deroga per poter dare ai loro cari tombe dignitose
(Piaggesi/Ansa) Il ricordo Una delle tombe sulle quali i familiari hanno posto foto e fiori dei presunti deceduti senza parenti I fatti ● Nel pieno dell’emergenza Covid sono stati sepolti per errore alcuni defunti nel campo 87, quello delle salme non richieste ● La legge prevede tempi lunghi per la riesumazio­ne di morti per contagio ● I parenti chiedono una deroga per poter dare ai loro cari tombe dignitose

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