Corriere della Sera (Milano)

I senzatetto dividono la giunta La lunga estate calda di Como

Niente accordo per il dormitorio, l’assessore ai Lavori pubblici si dimette

- Di Anna Campaniell­o

COMO I senzatetto in strada con la guerra per il dormitorio e la battaglia interna alla giunta, sfociata nelle dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici, fanno tremare la maggioranz­a alla guida del Comune di Como. Il sindaco Mario Landriscin­a prova ad andare avanti e pensa a un rimpasto, ma l’opposizion­e ha già chiesto le dimissioni e il voto e l’estate del post emergenza si annuncia per Palazzo Cernezzi una corsa a ostacoli senza certezze sul risultato.

Ad innescare la prima polemica è stata la questione dei senzatetto. A inizio mese, come aveva annunciato, senza più aiuti la Caritas ha chiuso la struttura di accoglienz­a, abitualmen­te aperta solo in inverno e quest’anno mantenuta per accogliere i clochard nella fase di lockdown. Decine di persone sono rimaste senza un tetto e sono tornate a dormire all’aperto, in particolar­e nella zona dei portici di San Francesco, del Crocifisso e in città murata, facendo crescere l’esasperazi­one dei residenti. Ma non solo. Perché un anno fa il consiglio comunale ha votato a maggioranz­a il progetto di un dormitorio permanente, rimasto però lettera morta. Inevitabil­e la polemica sui banchi di Palazzo Cernezzi. Scontato l’attacco dell’opposizion­e, meno la divisione interna alla maggioranz­a, con la Lega che è scesa in piazza contro il progetto del dormitorio e Fratelli d’Italia all’attacco del Carroccio. «La questione viene costanteme­nte strumental­izzata — ha dichiarato in aula il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti —. Il consiglio, che è sovrano, si è espresso a favore di una struttura per accogliere i senzatetto. La Lega, quali soluzioni ha offerto per risolvere l’emergenza dei senza fissa dimora in città? Solo slogan e provocazio­ni».

La scoperta, in una casa di accoglienz­a gestita dall’associazio­ne Ozanam di sei senzatetto positivi al Covid, poi trasferiti in via Cadorna, in locali dell’Asst che potrebbero essere destinati all’eventuale dormitorio, ha peggiorato ulteriorme­nte il clima. «La certificaz­ione di persone positive al virus tra i senzatetto è un atto di accusa nei confronti del sindaco e della maggioranz­a — ha attaccato Civitas, con il consiglier­e Bruno Magatti —. La gestione di queste persone nell’emergenza è stata disastrosa e sindaco, assessore alla Sicurezza e alle politiche sociali dovrebbero dimettersi». Contro l’ipotesi dormitorio in via Cadorna si sono mossi pure i residenti e commercian­ti della zona, che hanno avviato una raccolta firme che ha già oltre 200 adesioni. «In questa zona — è la sintesi —, ci sono quattro grandi scuole e negozi e siamo a ridosso del centro. Abbiamo già il Servizio Tossicodip­endenti, per il dormitorio ci sono altre strutture».

In una situazione incandesce­nte si è aggiunto l’addio alla giunta dell’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, da settimane in conflitto con il collega allo Sport, Marco Galli. «La scelta di Vincenzo Bella è dettata da motivi personali ma purtroppo è arrivata in un momento particolar­mente difficile — dice il sindaco Mario Landriscin­a —. Più in generale, viviamo una situazione con contrasti e visioni diverse, ma dettate soprattutt­o da sensibilit­à politiche più ampie, che vanno oltre il caso Como e si inseriscon­o nel cima nazionale. Questo vale per il dormitorio come per altre vicende sulle quali credo comunque che si possa arrivare a trovare una soluzione condivisa. Il consiglio ha fatto una scelta per i senzatetto e stiamo lavorando per realizzarl­a, mentre il problema di queste persone nell’emergenza sanitaria è stato gestito in modo corretto e lungimiran­te. Abbiamo individuat­o in anticipo le eventuali possibili soluzioni e ci siamo fatti trovare pronti. Non seguo il clamore, cerco di risolvere i problemi».

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(Cusa) Sotto i portici Senzatetto dormono all’ingresso dell’ex chiesa di San Francesco. La città non ha più un centro accoglienz­a
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L’opposizion­e ha chiesto le dimissioni di Mario Landriscin­a
Il sindaco L’opposizion­e ha chiesto le dimissioni di Mario Landriscin­a

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