I senzatetto dividono la giunta La lunga estate calda di Como
Niente accordo per il dormitorio, l’assessore ai Lavori pubblici si dimette
COMO I senzatetto in strada con la guerra per il dormitorio e la battaglia interna alla giunta, sfociata nelle dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici, fanno tremare la maggioranza alla guida del Comune di Como. Il sindaco Mario Landriscina prova ad andare avanti e pensa a un rimpasto, ma l’opposizione ha già chiesto le dimissioni e il voto e l’estate del post emergenza si annuncia per Palazzo Cernezzi una corsa a ostacoli senza certezze sul risultato.
Ad innescare la prima polemica è stata la questione dei senzatetto. A inizio mese, come aveva annunciato, senza più aiuti la Caritas ha chiuso la struttura di accoglienza, abitualmente aperta solo in inverno e quest’anno mantenuta per accogliere i clochard nella fase di lockdown. Decine di persone sono rimaste senza un tetto e sono tornate a dormire all’aperto, in particolare nella zona dei portici di San Francesco, del Crocifisso e in città murata, facendo crescere l’esasperazione dei residenti. Ma non solo. Perché un anno fa il consiglio comunale ha votato a maggioranza il progetto di un dormitorio permanente, rimasto però lettera morta. Inevitabile la polemica sui banchi di Palazzo Cernezzi. Scontato l’attacco dell’opposizione, meno la divisione interna alla maggioranza, con la Lega che è scesa in piazza contro il progetto del dormitorio e Fratelli d’Italia all’attacco del Carroccio. «La questione viene costantemente strumentalizzata — ha dichiarato in aula il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti —. Il consiglio, che è sovrano, si è espresso a favore di una struttura per accogliere i senzatetto. La Lega, quali soluzioni ha offerto per risolvere l’emergenza dei senza fissa dimora in città? Solo slogan e provocazioni».
La scoperta, in una casa di accoglienza gestita dall’associazione Ozanam di sei senzatetto positivi al Covid, poi trasferiti in via Cadorna, in locali dell’Asst che potrebbero essere destinati all’eventuale dormitorio, ha peggiorato ulteriormente il clima. «La certificazione di persone positive al virus tra i senzatetto è un atto di accusa nei confronti del sindaco e della maggioranza — ha attaccato Civitas, con il consigliere Bruno Magatti —. La gestione di queste persone nell’emergenza è stata disastrosa e sindaco, assessore alla Sicurezza e alle politiche sociali dovrebbero dimettersi». Contro l’ipotesi dormitorio in via Cadorna si sono mossi pure i residenti e commercianti della zona, che hanno avviato una raccolta firme che ha già oltre 200 adesioni. «In questa zona — è la sintesi —, ci sono quattro grandi scuole e negozi e siamo a ridosso del centro. Abbiamo già il Servizio Tossicodipendenti, per il dormitorio ci sono altre strutture».
In una situazione incandescente si è aggiunto l’addio alla giunta dell’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, da settimane in conflitto con il collega allo Sport, Marco Galli. «La scelta di Vincenzo Bella è dettata da motivi personali ma purtroppo è arrivata in un momento particolarmente difficile — dice il sindaco Mario Landriscina —. Più in generale, viviamo una situazione con contrasti e visioni diverse, ma dettate soprattutto da sensibilità politiche più ampie, che vanno oltre il caso Como e si inseriscono nel cima nazionale. Questo vale per il dormitorio come per altre vicende sulle quali credo comunque che si possa arrivare a trovare una soluzione condivisa. Il consiglio ha fatto una scelta per i senzatetto e stiamo lavorando per realizzarla, mentre il problema di queste persone nell’emergenza sanitaria è stato gestito in modo corretto e lungimirante. Abbiamo individuato in anticipo le eventuali possibili soluzioni e ci siamo fatti trovare pronti. Non seguo il clamore, cerco di risolvere i problemi».