QUEGLI ECCESSI NELL’USO DEL SALE ATTENZIONE A SNACK E PIATTI PRONTI
Preferire verdura fresca anziché scatolame e piatti pronti è una scelta sostenibile e inoltre aiuta a limitare l’apporto di sale. Un eccesso di sale favorisce l’aumento della pressione arteriosa e il rischio di patologie cardio-vascolari come infarto e ictus cerebrale ma anche di patologie renali e alcuni tipi di tumore. Per questo l’Oms raccomanda di non consumarne più di cinque grammi al giorno (corrispondenti a due grammi di sodio, che è l’elemento da limitare).
Un obiettivo ambizioso se pensiamo che i valori medi per la popolazione italiana sono ben più alti: 9,4 grammi per gli uomini e 7,4 per le donne. La principale fonte di sale sono gli alimenti trasformati e confezionati, primo fra tutti il pane. Per questo sono stati messi in atto accordi con l’industria alimentare e con le associazioni di panificatori per riformulare le ricette diminuendo il contenuto di sale. Un effetto che si può già vedere in alcune categorie di alimenti, ma la strada è ancora lunga e molto possono fare i consumatori. Innanzitutto, è importante ridurre gradualmente il sale aggiunto nella preparazione dei piatti, e sostituire salse e dadi da brodo con l’utilizzo di erbe e spezie. È necessario limitare salumi e snack salati, ma bisogna fare attenzione anche al sale nascosto nei piatti pronti: leggere sempre le etichette e sciacquare le verdure in scatola, prima di consumarle.
Ricordiamo anche che il sodio è presente in egual modo nel sale integrale e nelle varietà di colore rosa, grigio o nero, non preferibili a livello nutrizionale. Il sale dietetico, in cui il sodio è in buona parte sostituito da potassio, è un valido aiuto ma deve essere assunto dietro consiglio e controllo del medico, perché l’eccesso di potassio può avere gravi conseguenze.
Il «nemico» Il sodio è presente allo stesso modo nel sale bianco, rosa, grigio o nero