Uccisa dal metanolo nella schiuma da barba
La bimba morì 20 giorni fa. Ecco perché
Sarebbe in un gioco fai-date con la schiuma da barba la causa della forte presenza di metanolo nel sangue della bambina di 9 anni morta il 12 ottobre al Bambino Gesù. È l’ipotesi dei pm, che indagano per omicidio colposo. La bambina era stata ricoverata per due crisi cardiache pur non avendo mai sofferto di patologie di questo tipo. Le analisi avevano rivelato la sostanza sospetta come possibile causa ed ora, esclusa ogni altra possibile forma di contatto con il gas etilico, i magistrati l’hanno individuata nello Slime fatto in casa. Si tratta di un pongo gelatinoso che si ottiene mescolando colla e borace o, come in questo caso, schiuma da barba.
La spiegazione per la forte presenza di metanolo nel sangue della bambina di 9 anni morta il 12 ottobre al Bambino Gesù sarebbe in un diffusissimo gioco domestico, un piccolo chimico fatto con la schiuma da barba del padre. È la prima, parziale, conclusione a cui è arrivata la procura. Due precisazioni sono subito necessarie: non ci sono al momento prove della relazione tra i valori del sangue alterati e il decesso della bambina — che ha sofferto di due attacchi di cuore senza avere mai avuto patologie specifiche — e non ci sono cause legate al gioco in sé. Si sarebbe trattato, nel caso, di un decesso quanto mai accidentale, forse un allergia.
Si chiama Slime ed una sorta di pongo gelatinoso, diffusissimo in commercio (non tossica) ma riproducibile in casa partendo da una base di borace in polvere (sostanza usata per saponi, disinfettanti, insetticidi, che si acquista in farmacia o nei ferramenta) a cui si aggiungono colla o altri solventi per darle la consistenza voluta. Un gioco innocuo, che prevede in alternativa l’impiego di schiuma da barba. Come sarebbe successo in questo caso. Il metanolo può sprigionarsi dagli ingredienti della formula faida-te. Non a caso, molti video sul web forniscono ricette alternative o raccomandano schiume che non lo contengono.
La bambina, di Matera, è arrivata il 7 ottobre nella Capitale in condizioni già disperate, con un trasporto d’urgenza. Anche al Bambin Gesù, però, non c’è stato modo di tenerla in vita più di qualche giorno. Un decesso inspiegabile, dato che la bambina era apparsa fino ad allora sanissima. Con l’ulteriore mistero dell’anomalia dei valori del metanolo nel sangue fuori da ogni parametro. Il pm Maurizio Arcuri e l’aggiunto Nunzia D’Elia indagano per omicidio colposo, al momento contro ignoti e senza colpe mediche all’orizzonte. E, in attesa dei risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici per cercare eventuali malformazioni cardiache mai emerse o allergie mai manifestate, i magistrati hanno dato disposizione ai carabinieri della città lucana di passare al setaccio la scuola, la casa, il quartiere dove la bambina viveva in una famiglia normalissima e con altri due fratelli. Nè su questi ultimi, nè sui compagni di classe, né su altre persone che la frequentavano sono state trovate segni di patologie simili. Nè sono state rintracciate fonti di eventuale esposizione al metanolo, come fabbriche, vernici, diserbanti.
Resta così lo Slime con cui la bambina giocava in casa. Causa possibile, non certa, delle esalazioni tossiche e del decesso. Forse eccedendo con le quantità inconsapevole, o portando distrattamente alla bocca le mani sporche, o con una sconosciuta ipersensibilità al metanolo, senza che ai genitori siano attribuibili colpevoli disattenzioni.